La ripresa macroeconomica? Quest’anno la tendenza è positiva

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immagine ceduta dall'entità

La Grecia e l’Eurogruppo hanno raggiunto un accordo di principio per estendere di altri quattro mesi il programma di aiuti, a patto che oggi stesso il governo di Tsipras invii un piano di riforme strutturali. L’effetto contagio per l’incertezza greca sui mercati, sia per la componente azionaria che obbligazionaria, potrebbe ridursi, anche grazie al QE lanciato dalla BCE. Ma la volatilità, come spiega Pierluca Beltramelli, responsabile Comparto Mercati Sviluppati di Aletti Gestielle SGR, resterà visibile almeno fino a fine mese. “Gli unici elementi fondamentali per una crescita economica più sostenibile sono due: l’aumento della domanda interna e degli investimenti in Europa”. Per il 2015 la tendenza è positiva. “Le forti attese di crescita della scorso anno sono state deluse, ma quest’anno possiamo essere fiduciosi: c’è una timida ripresa della domanda di credito e si profila un recupero non molto forte ma più sostenibile rispetto al 2014. Inoltre quest’anno abbiamo l’aiuto del prezzo del petrolio che in sei mesi è dimezzato ed un euro che si è svalutato. La classe equity soffre l’incertezza di cui abbiamo parlato, ma ci sono tutte le prospettive per aumentare l’investito azionario e le posizioni di rischio, proprio perchè quest’anno la ripresa si profila più solida. In termini di aree geografiche preferiamo ancora avere un’esposizione sulla parte europea, italiana e giapponese, rispetto a quella americana”.

Per quanto riguarda le politiche d’investimento dei fondi, come commenta Nicolò Bocchin, Portfolio manager di Aletti Gestielle SGR, “nel comparto obbligazionario in questo periodo quello che è balzato più all’occhio è la continua compressione dei rendimenti sui governativi tedeschi di riferimento, che si assestano a livelli tali per cui il mercato sta scontando che l’Europa non crescerà e non ci sarà inflazione per un periodo di tempo prolugato. Noi crediamo invece che nel corso della seconda parte dell’anno ci sarà una normalizzazione delle dinamiche di crescita di inflazione nell’area euro, che si tradurranno in rendimenti in risalita. Al momento avere delle posizioni corte di durata finanziaria, tramite utilizzo di future sui governati tedeschi, si traduce nell’acquisto di un’assicurazione con costi pari a zero su un eventuale futuro rialzo dei rendimenti. Sul credito corporate il rendimento medio è inferiore all’1%. Un livello storico ai minimi assoluti. In termini di spread può esserci ancora valore, si può manifestare restringimento degli spread di credito. Ma la pochezza dei rendimenti che il credito offre è discutibile: abbiamo posizioni conservative, che mirano a difendere le performance passate e cercare di beneficiare dei potenziali minimi restringimenti che prevediamo per quest’anno, ma con una impostazione del portfolio assolutamente difensiva”.