"La Germania rimane l’area che consente il più efficace approccio di gestione a media e bassa volatilità"

Daniele_Vadori__Finint_
immagine ceduta dall'entità

I fondi Absolute Return sono stati percepiti come un veicolo di copertura di fronte agli alti livelli di volatilità che presentava il mercato un paio d'anni fa. Ora, non tutti hanno raggiunto i risultati aspettati. Daniele Vadori, direttore investimenti di Finint ci racconta le principali caratteristiche dei loro veicoli Absolute Return per capire gli aspetti fondamentali di questi fondi.

A livello geografico e settoriale cosa state sovraponderando di più sui portafogli? Perché?

I fondi attualmente in gestione, da regolamento, hanno un focus target sul mercato azionario europeo. Dal punto di vista geografico, in tale ambito, stiamo sovra-pesando la Germania in quanto, complice la lieve battuta d’arresto della sua crescita economica rispetto alle attese, riteniamo non abbia ancora espresso il suo potenziale di mercato da inizio anno e ci aspettiamo che vada via via a colmare il gap attuale rispetto alle performance degli altri indici periferici.

A mio avviso, la Germania rimane l’area che consente il più efficace approccio di gestione a medio/bassa volatilità, approccio prediletto nella gestione Absolute Return.

I settori che ci interessano di più rimangono quello industriale e il chimico/farmaceutico, ma cerchiamo in questo di mantenere comunque una diversificazione molto ampia, rimanendo focalizzati su aziende a grande capitalizzazione componenti dei vari indici azionari.

Come gestisce i livelli di liquidità un fondo absolute return per sfruttarla della maniera migliore?

La nostra strategia Absolute Return adotta un approccio distintivo rispetto ai competitor. Utilizziamo infatti una strategia in Covered call, principalmente su indici azionari, definita di Call Writing o Option Overlay a cui aggiungiamo l’acquisto di opzioni put per la copertura da violenti shock di mercato (tail risk). Il tutto con scadenze massime di 3 mesi con strumenti finanziari listati e molto liquidi. Questo approccio, con una leva media intorno a 0,5 (e comunque inferiore a 1), ci consente di mantenere tra il 50% e il 70% della liquidità sempre disponibile, per far fronte ai riscatti e garantire l’adeguata dinamicità all’asset allocation stessa.

Gli investimenti che effettuiamo per remunerare tale componente sono di natura monetaria: principalmente time deposit, con la possibilità di investire in certificati di deposito, fondi di liquidità, eventualmente titoli di stato a breve. Selezioniamo gli investimenti in funzione del rendimento atteso e del grado di liquidabilità degli stessi.