La fine del ciclo è ancora lontana

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Nicolas Walewski, fondatore e gestore equity di Alken AM

“La trade war inizia ad essere reale” così esordisce Nicolas Walewski fondatore e gestore delle strategie azionarie di Alken AM durante la presentazione annuale della view della società a Milano. Tuttavia il gestore rimane positivo sulla questione e crede che presto si giungerà ad un accordo. Inoltre sebbene dalla fine del 2018 si sia registrato un rallentamento economico globale, dovuto per lo più ad un allentamento del commercio mondiale, secondo la casa di investimento i dati economici continuano ad essere stabili, per cui non siamo ancora alla fine del ciclo e la recessione è lontana.

“Ci troviamo in una fase di alta dispersione delle valutazioni, bisogna cercare di attuare una strategia bilanciata, che ci consenta di comprare buone azioni a prezzi bassi, dato che il mercato lo permette”, aggiunge Walewski. Come cercare valore? Nel suo fondo, l’Alken European Opportunities, la strategia adottata dal gestore è principalmente contrarian. Si basa infatti su un’accurata stock selection che permette di individuare quei titoli in grado di sovraperformare nel tempo e che il mercato non è riuscito ancora a cogliere. Pertanto è necessaria un’attenta analisi fondamentale, dei piani strategici del management, cercare di capire come si vuole impiegare il capitale per esempio o se hanno in atto tagli dei costi. “ Gli investitori negli ultimi anni hanno puntato su settori tecnologici e innovativi, trascurando quelli tradizionali, che spesso si ritengono ‘noiosi’, ma possono rappresentare ottime opportunità, come per noi oggi il settore dei consumi discrezionali e industriale”, conclude.

View sul reddito fisso

“Dato che non siamo ancora alla fine del ciclo bisogna evitare titoli di bassa qualità”, afferma Antony Vallée head of Fixed Income di Alken AM. Antony Vallée gestisce Alken Fund, Global Convertible e Alken Fund, Income Opportunities, si tratta di due strategie uncostrained e high conviction, che seguono un approccio bottom up, caratterizzato da una forte flessibilità. “Non partiamo da una visione macro, ma decidiamo che tipo di debito comprare in base alle opportunità che può offrire e se è attraente a livello di prezzo. Al momento preferiamo essere più difensivi e abbiamo aumentato per esempio l’esposizione all’investment grade, nonostante permanga un maggior peso del segmento high yield.”, commenta Vallée.

Attraverso i convertibili poi si ha una maggiore sensibilità al mercato equity, che in questo momento può ancora offrire rally importanti. “Permettono di ottenere rendimenti consistenti nel tempo - dichiara l’esperto – Abbiamo convertito infatti diversi nomi perché volevamo fermamente investire in quelle compagnie, dato che le riteniamo buone”. Per esempio tra i prncipali contributori di performance sono stati  i titoli STM e BE Semiconductors.