La durata media dei nuovi comparti immobiliari è di 19 anni

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I nuovi fondi immobiliari diventati operativi nel II semestre del 2013, secondo l’ultima rilevazione di Assogestioni, sono tutti riservati a investitori qualificati o istituzionali e a distribuzione di proventi. Sette sono stati costituiti mediante apporto misto e due in modalità ordinaria. Uno solo è speculativo. Sei prodotti sono a emissioni successive di quote o drawdown. Quanto alla durata, quella media dei nuovi fondi è di 19 anni. Dando uno sguardo dettagliato alla mappa dell’industria in Italia, a oggi sono 23 le società di gestione del risparmio coinvolte nell’istituzione e nella gestione dei fondi immobiliari. Tra le SGR interessate, 18 hanno per oggetto esclusivo l’istituzione di fondi chiusi immobiliari, mentre 5 istituiscono e gestiscono anche fondi aperti. Infine, mentre 10 di esse hanno istituito fondi rivolti sia a investitori retail sia a investitori istituzionali o qualificati, 11 hanno istituito solo fondi riservati e 2 solo fondi retail.

Il mercato immobiliare continua a essere molto concentrato: i primi tre gruppi detengono il 47% delle attività totali e il 52% del patrimonio complessivo. I fondi possono essere distinti in diverse categorie in relazione all’esposizione prevalente nei diversi settori. La ripartizione degli investimenti per destinazione d’uso è in linea con gli anni precedenti e vede ancora prevalere immobili adibiti a uso “Uffici” (52%). Nel dettaglio sugli uffici ci sono 56 fondi (12.292 milioni di euro di patrimonio); sui misti 43 (6.776 milioni di euro); sul commerciale i fondi sono 13 (1.207 milioni di euro); alla voce altro ce ne sono 25 (2.120 milioni di euro); sul fronte residenziale sono 29 (1.550 milioni di euro); su quello turistico/ricreativo 12 (597 milioni di euro); sull’industriale 8 fondi (445 milioni di euro) e sulla logistica 3 (120 milioni di euro). Le modifiche più alte rilevate nell’anno riguardano gli immobili ad uso “Altro” e “Residenziale”, in aumento rispettivamente del 2,5% e del 1,9%, e quelli ad uso “Uffici”, sebbene in diminuzione del 3,6%, continuano a prevalere da oltre due anni.

Negli ultimi anni le condizioni di mercato hanno comportato una riduzione del livello delle movimentazioni del portafoglio immobiliare. Durante il 2013 sono stati acquistati e conferiti immobili per 3,3 miliardi di euro, mentre ne sono stati venduti 1,5 milioni di euro. Rispetto all’anno precedente sono aumentati gli acquisti e i conferimenti degli immobili, ma i valori rimangono ancora sotto la media degli ultimi 5 anni. Oltre l’80% degli acquisti e dei conferimenti di immobili è imputabile a fondi che hanno richiamato impegni nel corso dell’anno. La composizione delle attività è variata leggermente rispetto allo stesso periodo del 2012 ma risulta molto più concentrata rispetto a come si presentava 5/6 anni fa. Risulta così ripartita: immobili e diritti reali immobiliari: 88,6% (-0,6% rispetto a dicembre 2012); valori mobiliari e liquidità: 7% (+0,4% rispetto a dicembre 2012); partecipazioni di controllo in società immobiliari: 1,8% (+0,2% rispetto a dicembre 2012); strumenti rappresentativi di operazioni di cartolarizzazione: 0,2% (+0,2% rispetto a dicembre 2012); altro: 2,3% (-0,2% rispetto a dicembre 2012).

L’investimento complessivo in immobili, ossia quello diretto e quello realizzato tramite partecipazioni di controllo in società immobiliari, è pari a 38.170 milioni di euro, diminuendo del 1,3% in un anno. La ripartizione degli immobili per area geografica vede stabile e prevalente il Nord Ovest (43%), seguono il centro (34%), il Nord Est (11%), il Sud e isole (9%) e infine l’estero (3%).

Fonte: Assogestioni.