La crescita strutturale dell'energia eolica: Siemens Gamesa, l'asset preferito di Alken

Nicolas_Walewski
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Analisi a cura di Nicolas Walewski, fondatore e gestore delle strategie di Alken.

A mio parere, la partecipazione dell'energia eolica al mix energetico globale dovrebbe crescere fortemente nei prossimi 10 anni. Oggi tale crescita è sostenuta da politiche attive di governo sensibili all’ambiente, significativi progressi tecnologici e incrementi di produttività che riducono i costi di produzione. Credo che si possa fare affidamento sulle politiche pubbliche per ridurre le emissioni di carbonio nei mercati sviluppati ed emergenti. Ad esempio, l'Unione europea ha dichiarato che intende aumentare la quota di energia rinnovabile al 27% nel suo mix energetico entro il 2030. Allo stesso modo, India e Cina hanno anche rivelato obiettivi particolarmente ambiziosi. Affinché tali obiettivi siano raggiunti e tenuto conto del ritmo attuale del progresso tecnologico, prevediamo che la capacità eolica mondiale a terra crescerà di circa il 5% all'anno a medio termine. La capacità offshore (turbine eoliche impiantate in mare aperto) potrebbe aumentare di oltre il 500% entro il 2030, il che rappresenta un tasso di crescita medio annuo di circa il 15%.

Questo settore è un esempio di partnership ben riuscita tra il pubblico che lavora per il clima e il privato ​​che investe nel progresso tecnologico. Le sovvenzioni e la significativa visibilità offerta dai governi hanno permesso ai produttori di turbine eoliche di investire pesantemente nella tecnologia e di ridurre significativamente il costo della produzione totale di energia eolica nel corso degli anni. Stimiamo che questo costo sia diminuito del 50% dal 2009 e dovrebbe continuare a scendere. Ciò ha consentito di aumentare la competitività dell'energia eolica rispetto alle fonti energetiche tradizionali e di rendere il settore poco a poco sempre più indipendente dalle sovvenzioni.

In questo contesto particolarmente favorevole il nostro titolo preferito è sicuramente Siemens Gamesa per tre motivi: in primo luogo, è il leader mondiale "offshore", con una quota di mercato superiore al 50% e un notevole vantaggio tecnologico. È il segmento di mercato in più rapida crescita ed è il più redditizio perché c'è più valore aggiunto a livello tecnologico e meno concorrenza. In secondo luogo, in "onshore" Siemens Gamesa è ben posizionata: è il player con il portafoglio geografico più diversificato e una posizione molto forte in alcuni Paesi emergenti, come l'India, dove ci si attende una maggiore crescita nel medio termine, più alto che nei mercati sviluppati che sono meglio equipaggiati  nell’energia eolica. Infine, il gruppo formato nell’aprile 2017 attraverso la fusione di Siemens Wind Power e Gamesa, potrà beneficiare di significative sinergie ed economie di scala che gli permette di aumenterare la propria leadership tecnologica e ottimizzare ulteriormente la propria base di dati.

Questi fondamentali non sono attualmente riflessi nel prezzo delle azioni di Siemens Gamesa. Di fatto, nella seconda metà del 2017, il mercato "onshore" ha sperimentato nella maggior parte dei Paesi una transizione da un sistema in cui i prezzi dell'energia elettrica grazie all'energia eolica hanno beneficiato di sussidi, verso un sistema di aste, con un prezzo di mercato senza sussidi. Alcuni investitori pensavano che la guerra dei prezzi avrebbe avuto un impatto strutturale sui profitti, tuttavia, a nostro avviso, il passaggio a un sistema di aste ha causato un calo temporaneo dei volumi dovuto a problemi di attuazione pratica. La caduta dei prezzi poi è più legata all'evoluzione della tecnologia e all'ottimizzazione delle catene di produzione. Immagino che questa pressione sui prezzi sarà ampiamente compensata da un aumento dei volumi.