L’unione di pubblico e privato per crescere in modo sostenibile

Pietro Sette, Research Analyst, MainStreet Partners
Pietro Sette, Research Analyst, MainStreet Partners

Contributo a cura di Pietro Sette, research analyst di MainStreet Partners.

All’alba dell’insediamento dei nuovi presidenti di Commissione Europea e Banca Centrale Europea, il dibattito su quali siano le misure più efficaci per perseguire la crescita economica diminuendo le emissioni di anidride carbonica, è più acceso che mai. Da un lato si propongono sul piano politico ambiziosi investimenti infrastrutturali green accompagnati da politiche accomodanti ed espansive per il settore delle energie rinnovabili, dall’altro il settore finanziario richiama l’importanza di salvaguardare la solidità degli intermediari, evitando di distorcere il mercato con misure dettate da buone intenzioni ma nella sostanza potenzialmente dannose. Il cosiddetto green supporting factor, cosi come proposto in prima battuta, diminuirebbe infatti l’assorbimento di capitale richiesto alle banche per emettere prestiti a scopo ambientale. Nel momento in cui la politica monetaria sembra aver quasi esaurito la propria efficacia, ci pare realistico ipotizzare che la partita si sposti sul piano della politica fiscale innescando un ciclo espansivo mirato verso le infrastrutture. In tale contesto politica e finanza dovranno trovare il modo migliore per collaborare, portando ai progetti più efficaci e meritevoli gli oltre 300 miliardi di euro annui che secondo la Banca europea per gli investimenti sono necessari per raggiungere l’ambizioso obiettivo net zero carbon emissions ovvero a impatto ambientale zero da qui al 2050.

Del resto, secondo i dati Environmental Finance, Linklaters e Climate Bonds Initiative elaborati da MainStreet Partners, a livello mondiale solo nei primi 9 mesi del 2019, sono stati finanziati ben 250 miliardi di euro, di progetti sostenibili tramite strumenti di debito sia erogati dal sistema bancario che collocati direttamente sul mercato tramite obbligazioni, il 35% in più rispetto al 2018. Questi numeri dimostrano come la public private partnership sul tema sia più che mai necessaria e possa influenzare fortemente lo sviluppo del settore sia nel 2020 che negli anni a venire.