L’industria europea dell’asset management in cifre

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AbsolutVision, Unsplash

L’EFAMA (European Fund and Asset Management Association), ha recentemente pubblicato il suo rapporto annuale sull'evoluzione del settore dell’asset management nell'ultimo anno. Lo studio rivela che, nonostante le numerose sfide in un contesto di rallentamento economico, è molto alto il potenziale di un’industria come questa che ha chiuso il 2018 con asset under management per un valore di 23,1 bilioni di euro, un 71% in più rispetto alla fine del 2007, e nella quale lavorano 610.000 professionisti.

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Ciò implica che gli asset gestiti in Europa rappresentano già il 132% del PIL europeo, quando nel 2007, prima dell'inizio della crisi finanziaria, tale percentuale era del 102%. Tuttavia, il peso di questa industria nei diversi Paesi del Vecchio continente varia notevolmente: l'EFAMA ricorda, infatti, che il 76% degli asset si trova solo in cinque Paesi (Regno Unito, Francia, Germania, Svizzera e Italia).

Una concentrazione che si apprezza anche scomponendo gli asset in base al tipo di prodotto: fondi d’investimento e mandati discrezionali. Nel primo caso, che interessa il 54% degli asset gestiti, i Paesi con la maggiore quota di mercato sono il Regno Unito, la Francia e la Germania, mentre per quanto riguarda i mandati di gestione la concentrazione è molto più alta dal momento che il Regno Unito detiene il 49% delle attività totali vista l’"elevata quantità di fondi di fondi pensione che fanno ricorso ad asset manager domiciliati in Uk", sottolineano dall'associazione.

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Molte differenze si riscontrano anche nella tipologia di cliente. Ad esempio, secondo la media europea il 30% degli investitori è retail mentre il 70% istituzionale, ma si tratta comunque di percentuali che variano a seconda del mercato. I due poli opposti si vedono in regioni come Regno Unito e Spagna. Nel mercato britannico i clienti istituzionali rappresentano un 79% mentre in quello spagnolo solo un 16%. L’Italia è tra i Paesi che più si avvicina alla media europea con un 62% di istituzionali e un 38% di retail.

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Dove non ci sono particolari differenze tra i Paesi è nella forte propensione locale che presenta l'industria, molto simile a prescindere dal mercato analizzato. “Nella maggior parte dei Paesi europei, l’industria dell’asset management si sofferma principalmente sui clienti nazionali. Questi rappresentano l'87% in Francia, il 98% in Germania e persino il 99% in Portogallo. Il Regno Unito fa l'eccezione, con il 40% degli asset detenuti da clienti stranieri. Una cifra che conferma il ruolo di Londra come centro internazionale da cui gli asset manager globali svolgono le loro operazioni", sottolinea il rapporto.