L’approccio di gestione dell’Eurizon Azioni Energia e Materie Prime

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Maria Luisa Medaglia

Eurizon Azioni Energia e Materie Prime, con rating B di Funds People 2019, investe in società del settore energetico e delle materie prime con benchmark di riferimento MSCI World Energy (50%) e MSCI World Materials (45%), quindi investe in azioni denominate principalmente in dollari USA, euro, dollari canadesi e sterline.

L’approccio di gestione è guidato da un’accurata analisi bottom up e di stock picking. Si ricercano titoli con una valutazione assoluta (principalmente Discount Cash Flow) attraente, con upside rispetto al prezzo corrente, e multipli attraenti sia rispetto alla propria storia che relativi al settore. Si analizza il mercato sottostante al fine di individuare altri elementi di attrattività o di errata percezione.

Il tutto senza dimenticare la situazione macroeconomica dei mercati di riferimento delle singole società (mercati di produzione, sbocco, approvigionamento). L’attività di selezione è volta a individuare aziende solide: “privilegiamo società con una buona generazione di cassa e che presentano migliori opportunità di remunerazione futura per gli azionisti”. L’attivazione è costruita principalmente sulle aree Europa e America. 

Al momento il portafoglio presenta una forte concentrazione, il 75% delle posizioni è concentrato in 14 titoli ed ha un’esposizione netta per il 50% agli Stati Uniti e per il 30% all’Europa Il fondo utilizza strumenti finanziari derivati principalmente per finalità di gestione efficiente dei rischi di portafoglio.  Al momento il fondo ha un’allocazione ciclica, ma difensiva allo stesso tempo, in virtù dell’elevata qualità dei titoli in portafoglio che consente di cogliere i driver di crescita con un rischio inferiore alla media del settore. 

Il team US & European Equity Research, di cui faccio parte, è composto da sette analisti specializzati per settore e due co-responsabili, Paolo Vassalli e Marco Mossetti. “A tutti gli analisti è chiesto di individuare all’interno del proprio settore dei titoli che riescano a sovraperformare il benchmark sottostante”, spiega Maria Luisa Medaglia, specialista energy e material all’interno del team. “Siamo specializzati per settore ma condividiamo le idee d’investimento; ci confrontiamo su base giornaliera con gli altri componenti del team al fine di trasferire informazioni che possano avere una chiave di lettura trasversale” spiega Medaglia. “Non lavoriamo in un universo d’investimento chiuso, una notizia sulle materie prime può avere implicazioni importanti sul settore industriale per esempio”.

“Il nostro lavoro consiste anche nell’incontrare le società, non solo quelle in cui siamo già investiti, ma tutte quelle del nostro universo d’investimento”, spiega Medaglia. “Tra gli altri aspetti rilevanti, diamo molta importanza alla qualità e alla continuità del management”, valutata anche sulla base dei principi di sostenibilità che vengono sintetizzati in uno score ESG proprietario.

Il mercato delle materie prime

In questo inizio anno, il mercato delle materie prime, con una offerta nel breve relativamente rigida, è sostenuto sul lato della domanda da due fattori che si sono fino ad ora rivelati positivi: banche centrali e Cina. “Sebbene non basiamo le nostre decisioni solo sugli aspetti macro, le politiche accomodanti supportano il mercato” secondo l’analista.

La Cina invece rappresenta il primo consumatore di materie prime al mondo e ciò è particolarmente vero per quanto riguarda il mercato di metalli. “Di conseguenza è ipotizzabile che l’andamento dell’economia cinese continuerà ad avere una forte influenza sul prezzo delle materie prime”, spiega Medaglia. “Manteniamo pertanto gli occhi puntati sulla trade war e sulle potenziali implicazioni future”.