Kung (DWS): “Ottime ragioni per allocare parte del portafoglio in oro e metalli preziosi”

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Darwei Kung, portfolio manager, DWS

Bassi tassi di interesse, valutazioni elevate degli asset più rischiosi e incertezza per gli impatti della pandemia sull’economia globale. In questo scenario gli investimenti in oro e metalli preziosi suscitano grande interesse negli investitori per il loro ruolo di copertura all’interno dei portafogli. Un trend di crescita per questo tipo di prodotti che sembrerebbe destinato a continuare anche nel prossimo anno. Gli investitori interessati all’oro e ai metalli preziosi, così come le aziende che li producono, hanno ottime ragioni per allocare parte del loro portafoglio in questo settore”, afferma Darwei Kung, portfolio manager del DWS Invest Gold and Precious Metals Equities fondo che ha ottenuto il rating (C) Consistente di FundsPeople nel 2020. “La prima e più importante motivazione è la necessità di proteggere il valore del portafoglio in un contesto di tassi d'interesse bassi o addirittura negativi. La maggior parte degli investitori è costretta ormai a pagare una commissione per tenere il contante sui propri conti o a pagare un premio per il privilegio di ricevere interessi sui titoli di Stato. Inoltre, poiché a livello globale i vari Governi adottano sempre più iniziative di sostegno fiscale e monetario, è in aumento il potenziale rischio di reflazione/inflazione, che può causare una svalutazione del portafoglio. Infine non bisogna tralasciare anche la protezione da rischi geopolitici, come il COVID-19 o la Brexit che possono avere impatti sul prezzo degli asset a maggior rischio e i metalli preziosi funzionano bene come diversificatore per ridurre l'esposizione agli investimenti azionari”, afferma il portfolio manager.  

Grande interesse per l’oro e l’argento

In questo momento, l'oro è scambiato nella fascia bassa dei 1.900 dollari. Ma nei primi otto mesi dell’anno, il suo prezzo è rimbalzato in modo significativo superando in alcuni momenti la soglia psicologica dei 2.000 dollari per oncia. “La nostra previsione per la fine del 3° trimestre 2021 è di 2.100 dollari.  Le nostre prospettive sono relativamente prudenti rispetto alle stime di vendita.  La recente correzione del prezzo dell'oro, dopo che il prezzo ha toccato brevemente quota 2.000, come un segno positivo, che ha eliminato alcuni movimenti speculativi e che ha consentito così ai possessori a più lungo termine di impegnarsi nuovamente nell’oro. Continuiamo a vedere ancora valore per l’investimento in oro, dal momento che le ragioni delineate in precedenza rischiano di persistere fino al 2021/2022”, sostiene l’esperto.

Buone notizie anche sul versante dell’argento, che secondo le analisi di DWS potrebbe beneficiare della ripresa dell’economia post Covid: “L'argento, ha un ruolo in diversi settori come l'elettronica, l'odontoiatria e la produzione di energia alternativa.  Riteniamo che ulteriori progressi di ripresa economica andranno a beneficio di tutti questi settori, contribuendo positivamente alla domanda di argento. Ci aspettiamo che a lungo termine si muova in linea con il prezzo dell'oro”, spiega Kung.

Andamento del portafoglio del fondo

In sintonia con questo appetito per i metalli preziosi, il DWS Invest Gold and Precious Metal Equities in classe LC ha registrato, al 27 ottobre, una performance del 26,27% in Euro e del 33,13% in Dollari americani. E secondo le previsioni del gestore i risultati potrebbero continuare la loro traiettoria positiva: “Le società minerarie, in generale, passano prima per una fase di investimenti e successivamente entrano nella fase in cui generano flussi di cassa. Come per tutte le aziende che si occupano di risorse naturali, le risorse minerarie si esauriscono inevitabilmente e ciò richiede alle aziende investimenti di capitale per mantenere o migliorare la produzione. Con l'aumento degli investimenti in oro, abbiamo rivolto i nostri orientamenti verso le aziende in ritardo sul ciclo del capitale e, quindi, con un previsto aumento della produzione nel prossimo futuro.  Ultimamente, con la recente stabilizzazione delle aspettative di inflazione, abbiamo orientato il nostro favore verso le aziende in grado di generare flussi di cassa in modo efficiente e di restituire il capitale agli investitori”, conclude.