IORP II, come stanno reagendo i fondi pensione?

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IORP II deve considerarsi un’occasione per la crescita del sistema pensionistico complementare”, è così che ha esordito il presidente della Covip, Mario Padula, in occasione dell’Assemblea annuale del 2019 di Assoprevidenza che si è tenuta a Roma il 9 luglio 2019. La direttiva IORP II si pone tre obiettivi principali: 1) migliorare la governance e la gestione del rischio nei fondi pensione; 2) aumentare la trasparenza, incrementando il livello minimo di informazioni fornite da EPAP agli aderenti e ai beneficiari; 3) facilitare le attività transfrontaliere e i trasferimenti degli schemi pensionistici. Qual è l’impatto di una governance? I fondi pensione si stanno già attrezzando per dotarsi delle funzionali fondamentali in risposta agli obiettivi della direttiva.

  • Funzione di gestione dei rischi: determinare una politica di gestione dei rischi che interessano il fondo e garantirne la sua attuazione. Tuttavia la normativa non ha definito degli indicatori di monitoraggio del rischio come quelli per banche e assicurazioni;
  • Funzione di revisione interna: valutare e monitorare l’efficacia, l’efficienza e l’adeguatezza del sistema di controllo interno e delle ulteriori componenti di governo del fondo, nonché delle attività esternalizzate;
  • Funzione attuariale: solo nel caso di fondi che garantiscono i rendimenti o assicurano i rischi biometrici occorre coordinare e supervisionare il calcolo delle riserve tecniche verificando l’adeguatezza delle metodologie e dei modelli utilizzati a tal fine, nonché la valutazione della sufficienza, accuratezza e completezza dei dati.

“IORP II mira a mettere i fondi pensione nelle condizioni tali per affrontare le nuove sfide dei mercati finanziari, sempre più complessi e in continua evoluzione. Esiste una dialettica continua tra regolamentazione e mercati, di conseguenza anche il sistema pensionistico complementare si deve adeguare",commenta Padula. "Per esempio oggi si parla sempre più spesso degli investimenti all’economia reale da parte dei soggetti istituzionali, a me piace considerarli semplicemente investimenti in classi di attivo non tradizionali e illiquide, a cui bisogna guardare se si vuole ricercare rendimenti soddisfacenti nell'attuale contesto macroeconomico”,

Inoltre la trasparenza pre e post erogazione può contribuire allo sviluppo del mercato delle rendite. Infine i fondi pensione dovranno puntare alla digitalizzazione per favorire l’interazione con gli iscritti e migliorare il grado di inclusività del sistema nel suo complesso.