In Europa, i multipli non stanno migliorando

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Jody Sticca, Flickr, Creative Commons

I fondamentali sulle aziende europee cominciano a vacillare. È un dato di fatto.

La debole crescita in Europa continua a rimandare il necessario aumento dei tassi della BCE. “Inoltre il quadro economico mondiale non ci sta aiutando”, fa notare Ben Ritchie, gestore dell’European Equity Fund di Aberdeen Standard Investments. “Negli ultimi dieci anni la FED ha pompato liquidità sul mercato americano ed è riuscita a mantenere la stabilità finanziaria. Nel lungo periodo però, i bassi tassi d’interesse hanno avuto un impatto negativo sulla redditività bancaria con un conseguente effetto sul sistema finanziario”.

Ci sono ancora questioni irrisolte come la trade war tra Cina e Stati Uniti. “Quest’anno sicuramente si raggiungerà un accordo, ma che potrebbe influenzare gli equilibri non solo tra i due Paesi, ma anche a livello internazionale”, spiega. “Sono convinto quindi che un agreement rappresenti solo un punto di partenza.Ben Ritchie, ci spiega come muoverci in questo contesto economico. “Date le prospettive di peggioramento dei multipli, le società che dobbiamo tenere in portafoglio devono mostrare high quality”.

Ma cosa si intende con alta qualità? Il gestore ha definito le caratteristiche indispensabili per le società che vuole in portafoglio:

  • Devono presentare bassi rischi di coda e un elevato margine di sicurezza
  • Avere un management solido e un’organizzazione aziendale ben strutturata
  • Dimostrare minor volatilità dei risultati, maggiore resilienza e utili sostenibili nel tempo
  • Capacità di generare flussi di cassa continui e livelli d’indebitamento bassi con le banche
  • Devono soddisfare i nostri screening ESG. Le valutazioni ESG non si limitano solo alla fase iniziale di selezione, ma devono rispettare anche una fase successiva di monitoraggio e di dialogo continuo (engagement) con la società. 

Inoltre il gestore nel processo di selezione fa uso di due filtri: il quality e il valuation filter, il primo che prende in esame aspetti qualitativi dell’azienda e il secondo che si concentra più sugli aspetti quantitativi. “Ci piacciono le società che abbiano un brand forte e che dimostrino di poter contare su un pricing power”, spiega. “Selezioniamo società che siano poco influenzate dalla crescita del PIL europeo e dagli andamenti dei mercati internazionali”.

Due esempi di società italiane di questo tipo sono Amplifon e Campari. “Amplifon è una società collegata all’invecchiamento della popolazione: il suo business non dipende dal ciclo economico, ma dai trend demografici”, fa notare. “Campari invece, ha dimostrato di sapere cogliere il trend dell’aperitivo tra i giovani. L’Aperol Spritz è un’incredibile storia di successo in tutto il mondo”, conclude Ben Ritchie.