Il real estate tra i best performer del 2019

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Paul Jackson, head of research, EMEA ETFs, Invesco

Cosa potrebbe provocare il bear market nel 2019? Paul Jackson, head of research, EMEA ETFs di Invesco, crede che “solo una recessione e un incremento dell’inflazione possa essere necessario, ma non sufficiente, per determinare un’inversione sui mercati azionari”. Tuttavia, negli Stati Uniti ancora non ci sono i segnali di una recessione. “Perché si abbia una calo della crescita economica devono sussistere tre condizioni: la caduta dei profitti, delle spese per investimento e il crollo dello S&P500, ma ancora non si è assistito a nulla di tutto questo”, aggiunge l’esperto. Dunque c’è ancora spazio per ulteriori rialzi, ma si prospettano comunque tempi duri.

L’economia mondiale sta attraversando solo un periodo di decelerazione, è questo che fa la differenze. Solitamente, durante questa fase del ciclo, le azioni, commodities e real estate continuano ad avere ritorni positivi. D’altro canto le Banche centrali, ad eccezione di quella giapponese (che non potrà mai compensare le altre), stanno smaltendo i propri bilanci e riducendo la liquidità sul mercato, questo nel corso degli anni ha sempre rappresentato una bad news per azioni e bond. Infatti, con la riduzione dei bilanci, si abbasseranno anche i rendimenti calcolati in dollari dei multi-asset (nel 2019 saranno negativi).

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Fonte: BOE, Datastream e Invesco.

“Il nostro scenario centrale prevede un tasso di crescita del PIL del 3% e un'inflazione al 3% a livello mondiale. La probabilità che esso si verifichi è stimata al 60%. Se le cose però dovessero andar male, l’alternativa potrebbe essere un contesto di recessione, con una probabilità di accadimento del 25%”. Nel primo caso, le asset class che possono garantire rendimenti migliori, nonostante l’alta volatilità prevista, sono: cash, credito, e azioni (settori come beni di consumo, viaggi e tempo libero), ma la vera sorpresa sarà il real estate, soprattutto dei Paesi emergenti, che crediamo offrirà le migliori performance. Sottopesiamo invece l’equity statunitense, che ha raggiunto ormai valori di P/E al di sopra della media di lungo periodo. Qualora dovesse verificarsi lo scenario di recessione, andremo a sovrappesare oro, government bond di alta qualità, credito investment grade e azioni più difensive, come healthcare, utilities”, conclude Jackson.

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Fonte: BAML, MSCI, GSCI, FTSE, Datastream e Invesco.