Il mercato italiano con gli occhi di un investitore americano

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David Lafferty, chief market strategist di Natixis Investment Managers, ha presentato la sua view sui mercati globali, analizzando dal un punto esterno, anche la situazione politica in Italia. L'esperto spiega che occorre prestare attenzione a due fattori principali: la crescita globale e il cambiamento delle politiche monetarie messe in atto dalle Banche centrali.

Secondo Lafferty, “non possiamo fare una netta separazione della crescita globale, così come avvenuto nel 2017”, in generale “non ci sono delle forti aspettative di miglioramento rispetto allo scorso anno, sicuramente ci sarà un rafforzamento a livello mondiale, ma non sarà così percettibile come quello registrato nell’ultimo trimestre dello scorso anno”.

Il 2017 si è caratterizzato per uno scenario pro-crescita a livello mondiale, e questo ha portato al deprezzamento del dollaro. In un contesto del genere un investitore americano ricerca opportunità più attraenti al di fuori degli Stati Uniti, di conseguenza euro e valute dei mercati emergenti tendono a rafforzarsi. Lafferty afferma che “il deprezzamento del dollaro ha rappresentato una sorpresa, perchè la Fed ha attuato una politica meno accomodante in maniera più decisiva rispetto all’Europa, ma ora la situazione si sta leggermente invertendo”.

Lafferty ha analizzato la situazione italiana secondo le prospettive di un americano: “l’Italia ha manifestato una lieve ripresa guidata da riforme strutturali, l’incertezza politica sicuramente rende meno attraente il mercato dei capitali, ma poniamo particolare attenzione ai titoli finanziari, i cui prezzi già riflettono l’instabilità politica ed economica”. L’economista continua il quadro dicendo che “scarseggiano i fondamentali economici, i prezzi sono convenienti e pensiamo che possano comunque esserci le basi per un aumento del livello del FTSE MIB, e quindi soprattutto dei titoli finanziari e bancari che lo compongono per la maggiore”.

Non si può sapere ovviamente se la coalizione Lega-Movimento 5 Stelle possa essere la soluzione, ma Latterfy è ottimista e ritiene che “le riforme strutturali continueranno e che l’Unione Europea debba essere più flessibile con le regole di bilancio”. La flessibilità a cui si riferisce l’economista è compresa tra una flessibilità fiscale di cui ha bisogno l’Italia e il mantenimento delle riforme strutturali già intraprese.

Dalle prospettive di un americano la possibilità di un Italexit dall’Unione Europea non sembra essere uno scenario realistico, perchè l’Italia è ormai un Paese fin troppo radicato all’interno dell’Europa e rappresenta l’essenza della sua economia.

Partendo dal presupposto che la crescita del Pil è data dalla combinazione della forza lavoro e della produttività, lo strategist commenta che “in Italia c’è il problema della bassa produttività, e necessita quindi di riforme che generino la crescita della stessa”. Parallelamente, negli Stati Uniti, il livello della forza lavoro è invece molto basso, tanto da spingere Trump a rivedere le riforme fiscali.

Latterfy ha la sua view anche riguardo il mercato obbligazionario italiano ed europeo. Afferma infatti che, se la coalizione Lega-Movimento 5 Stelle riuscirà a mostrare dei progressi importanti, nel breve termine si assisterà probabilmente ad una convergenza del rendimento dei Btp ai livelli di qualche mese fa (150-200 punti base). In termini di asset allocation long e da un punto di vista di un investitore americano, l’economista spiega che “ci sono più titoli high yield nel mercato dei bond europei, ciò aumenta quindi la loro domanda e fa pressione sui tassi di interesse, di conseguenza a livello generale questo rende il mercato obbligazionario europeo meno attraente”. D’altro canto, in un’ottica di short trading e dal punto di vista di un hedge fund, il Btp italiano diviene attraente nel breve periodo, data la prospettiva di convergenza dello spread ai livelli precedenti, che invece lo sono meno per una strategia long”.