I sei trend del mercato degli ETF in Europa nel 2019

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Marlene Hassine Konqui, head of ETF research di Lyxor

Il 2018 si è rivelato un anno complesso per gli investitori. L’anno è iniziato e si è concluso nel caos in mezzo alla crescente incertezza economica e politica su entrambe le sponde dell'Atlantico. Quasi tutte le asset class hanno chiuso in territorio negativo. Non sorprende quindi che i flussi globali degli ETF siano stati ben inferiori rispetto ai record del 2017, e in questo contesto i gestori attivi hanno sofferto ancora di più. Di conseguenza, i flussi verso gli strumenti passivi sono stati considerevolmente superiori rispetto a quelli verso i fondi attivi.

Secondo lo studio redatto da Lyxor, in Europa, la raccolta netta di nuovi capitali nel 2018 è diminuita del 52% portandosi a 45 miliardi di euro, mentre gli AuM sono diminuiti dello 0,4%, raggiungendo i 633 miliardi di euro. Eppure, questo dato fa del 2018 il terzo anno migliore in assoluto per l’industria degli ETF in Europa in termini di flussi, dopo il 2017 e il 2015. 

Per quanto riguarda il reddito fisso, a causa delle crescenti incertezza e volatilità, gli investitori si sono spostati significativamente verso asset considerati sicuri. Gli afflussi verso ETF su titoli di Stato dei mercati sviluppati hanno raggiunto il livello record di 12,1 miliardi di euro, equamente ripartiti tra ETF su titoli di Stato statunitensi ed europei. Gli afflussi verso ETF su titoli di Stato a breve termine hanno raggiunto un livello record, passando da 1,2 miliardi di euro nel 2017 a 3,5 miliardi di euro. 

In Europa, i fondi attivi hanno raccolto 107 miliardi di euro, mentre i fondi passivi hanno raccolto 80 miliardi di euro. "Questa è la prova che il divario tra i flussi verso i fondi attivi e passivi è al livello più basso degli ultimi sette anni", commenta Marlene Hassine Konqui, head of ETF Research di Lyxor. I fondi attivi hanno ricevuto appena 27 miliardi di euro in più dei fondi passivi nel 2018, molto meno del divario medio annuo di 250 miliardi di euro negli ultimi sette anni.

I sei trend del mercato degli ETF in Europa nel 2019

1.      Flussi verso i Paesi sviluppati fortemente dipendenti dai PMI

I flussi verso gli ETF azionari sui mercati sviluppati sono stati correlati all'attività economica per alcuni anni. Negli ultimi due anni i flussi verso i mercati azionari sviluppati sono stati più elevati quando l'attività economica ha raggiunto il suo apice alla fine del 2017. Dal momento che gli analisti della Lyxor Cross Asset Research prevedono una crescita dei mercati sviluppati più contenuta nel 2019, è probabile che i flussi verso le azioni dei mercati sviluppati scendano leggermente rispetto ai livelli del 2018.

2.      La rotazione verso gli emergenti continuerà

A dicembre 2018 abbiamo osservato l'inizio di un cambio di direzione dai mercati azionari sviluppati ai mercati emergenti. Dopo un 2018 in gran parte poco brillante, il sentiment verso i mercati emergenti dovrebbe migliorare nel 2019. Una politica monetaria meno accomodante negli Stati Uniti dovrebbe sostenere i flussi verso i mercati emergenti nel 2019.

3.      Gli investitori obbligazionari devono concentrarsi su strategie adatte al contesto in evoluzione

Con la fine dei programmi di Quantitative Easing da parte delle Banche centrali e l'aumento dei tassi di interesse, il contesto generale nel 2019 dovrebbe rimanere difficile per gli investitori obbligazionari. Dovrebbero continuare ad attirare interesse gli ETF a breve termine.

4.      ETF obbligazionari inflation-linked dovrebbero rimanere molto allettanti, con l'inflazione che dovrebbe gradualmente aumentare sia negli Stati Uniti che in Europa.

5.      Smart Beta per ottenere profitti in un contesto di aumento delle incertezze

Nelle fasi più mature del ciclo economico, low-beta e quality, con caratteristiche più difensive, tendono ad essere i fattori preferiti. In un contesto di maggiori incertezza e volatilità, ci aspettiamo anche che gli investitori privilegino strategie Smart Beta basate sul rischio come gli ETF minimum variance.

6.      Previsti ulteriori afflussi verso gli ETF ESG

Consideriamo l'aumento degli afflussi verso gli ETF ESG come una tendenza a lungo termine, che ha iniziato ad accelerare nel 2018: gli asset verso gli ETF ESG sono aumentati di oltre il 50% in Europa nel corso del 2018, a fronte di un calo dell'1% per l'intero mercato europeo degli ETF. Questi flussi dovrebbero continuare ad essere sostenuti dal crescente interesse degli investitori per le tematiche ESG e dall’evoluzione della regolamentazione. Nel maggio 2018, la Commissione europea ha annunciato un piano d'azione per finanziare la crescita sostenibile. Tra le altre considerazioni, obbligherà tutti gli investitori a includere i criteri ESG nelle loro decisioni di investimento.