I punti di forza di CACEIS Bank, tra espansione geografica, di volume e nuovi progetti

-
Immagine ceduta

Per avere successo in un mondo sempre più regolamentato, per i player di mercato operanti in tutti i segmenti dell’industria, diventa sempre più importante offrire dei servizi a valore aggiunto con un livello di profittabilità più alta e quindi margini più elevati, e che vadano incontro alle esigenze dei clienti. Ciò risulta fondamentale anche per CACEIS Bank, come afferma in un’intervista a Funds People Giorgio Solcia, managing director della branch italiana della società. 

CACEIS, società di asset servicing del Gruppo Crédit Agricole, è un brand relativamente giovane, con 12 anni di storia, nato dalla fusione della divisione di Parigi di Crédit Agricole Investor Services con quella di Lussemburgo, anche seguito di un periodo di fusioni e acquisizioni che hanno portato il Gruppo alle dimensioni attuali. A livello globale, la società conta 3.400 professionisti, con una presenza preponderante dove la maggior parte delle attività operative, le più standardizzate, sono basate nei grossi hub di Parigi e di Lussemburgo, importante centro europeo di fund distribution. In Italia invece, dove il business si concentra sulle attività di banca depositaria e di amministrazione di fondi, ad oggi CACEIS conta circa 65 professionisti.

“Una scelta importante che il Gruppo ha fatto in passato è stata quella di non esternalizzare attività operative in Paesi off-shore. Le nostre operations sono tuttora basate a Parigi e Lussemburgo, dove abbiamo creato dei centri di eccellenza in grado di offrire competenze importanti a tutti i clienti del Gruppo. L'espansione è iniziata dieci anni fa tramite acquisizioni esterne di società e di business che sono funzionali alla nostra attività. L'obiettivo è infatti quello di creare un'unica piattaforma e infrastruttura che ci consente di avere uno dei migliori cost/income ratio sul mercato. Il nostro infatti è un business caratterizzato da alti volumi con margini molto bassi. Pertanto, il cost/income è un indice molto importante che, nel lungo periodo, dà un'idea della nostra migliore profittabilità sostenibilità rispetto ai competitor”, spiega Solcia. 

Uno dei driver della crescita è l’espansione geografica. “Abbiamo masse importanti in Francia, Lussemburgo e Germania, dove tra l’altro diversi anni fa abbiamo anche portato a termine un’importante operazione con HVB del Gruppo Unicredit. Oltre alla presenza consolidata in Belgio, Olanda, Irlanda e Svizzera, abbiamo negli ultimi anni aperto in altri mercati molto importanti, in Italia e nel Regno Unito”, afferma. Inoltre, il processo di espansione nel passato è stato attuato seguendo una logica di “follow the sun”, al fine di garantire ai clienti un'operatività 24 ore su 24 attraverso l’apertura delle branch di Hong Kong e Toronto. “Nei prossimi anni infine, ci saranno altre aperture focalizzate a coprire nuovi mercati nell'Europa Continentale, che è il nostro mercato di riferimento”. 

Ma la crescita ha riguardato anche i volumi. CACEIS è leader assoluto sul mercato francese, nonché uno dei maggiori player in Europa come fund administrator e banca depositaria.  “Chiaramente, la strategia è quella di continuare, da un lato, l’espansione geografica rafforzando le realtà più piccole o relativamente nuove, come l’Italia, ma dall’altro procedere a nuove aperture acquisizioni al fine di ampliare i servizi, sfruttando le economie di scala”.

Un ambito in cui la società sta crescendo molto è la linea di business chiamata PERES (Private Equity Real Estate and Securitizations), quindi fondi chiusi investiti in asset illiquidi. “Crediamo che questa sia un’asset class che a livello europeo possa crescere ancora e sulla quale abbiamo investito creando un dipartimento specializzato. Quando parliamo di private equity e real estate, parliamo di un business molto customizzato e ‘human intensive’, dove risulta necessario adottare un modello operativo specifico”.

Nuovi progetti

E a proposito di crescita dei volumi, uno dei grossi progetti che sta occupando CACEIS proprio in questi giorni è la trasformazione a DCP sul mercato italiano domestico, “quindi diventeremo a breve diretti su Monte Titoli. Con questa operazione arriveremo a più che triplicare le masse attualmente in custodia presso la succursale di Milano”, svela l’esperto. 

Servizi di banca depositaria sui fondi immobiliari

La AIFMD ha portato una rivoluzione dal punto di vista normativo, con maggiori controlli, che hanno modificato il concetto di banca depositaria. “Dal punto di vista dei servizi per i mutual fund, non vedo grandi evoluzioni sui modelli operativi poiché il mercato è ormai abbastanza maturo. Al contrario per i fondi real estate e di asset illiquidi ritengo che il processo di evoluzione alimenterà la richiesta di attività non solo di depositaria ‘stand alone’, ma anche di servizi di amministrazione, calcolo della quota e di gestione dei partecipanti che CACEIS offre già a un buono numero di clienti, soprattutto GEFIA esteri che hanno optato per un full outsourcing in quanto privi di struttura sul mercato italiano”. Solcia sostiene che i player esteri che lanciano fondi immobiliari di diritto italiano abbiano infatti bisogno di un unico partner che si occupi di tutte le attività, siano esse regolamentari, amministrative, contabili, e ovviamente di un depositario. 

“Stiamo cercando di portare in Italia anche il servizio di ‘bridge financing’, quindi il finanziamento temporaneo a fondi chiusi basato sulla garanzia dei commitment ancora da richiamare. Attività che sta avendo molto successo sia in Lussemburgo che in UK. Ritengo che col tempo anche questo servizio possa apportare del valore aggiunto in Italia”, afferma.

Evoluzione normativa, fintech e standardizzazione dei processi IT

Secondo il manager, un punto negativo frutto dello “tsunami regolamentare” avuto negli ultimi dieci anni è quello che tale regolamentazione abbia portato maggiori costi sia per l’asset manager sia per il depositario, richiedendo un grande sforzo di implementazione, unitamente a un costo in termini finanziari per mantenerla. “Dall’altro lato, è stata comunque importante, positiva, perché va sempre a beneficio e tutela dei risparmiatori. Un altro fattore positivo della regolamentazione è che questa ha portato verso una sempre maggiore armonizzazione europea, auspicabile a tutti i livelli”, ammette Solcia.

Alla domanda se il fintech rappresenti un alleato o una minaccia per CACEIS, il manager risponde: “Alcune di queste società potrebbero rappresentare dei competitor. La concorrenza è però positiva, perché spinge tutta l’industria, e quindi anche CACEIS, a rinnovarsi e ad avere un ‘set of mind’ fintech e quindi una mentalità più digitale. Noi ad esempio, stiamo lavorando sulla blockchain e sul robotics, quindi RPA. Due mainstream che ci stanno aiutando molto e che ci aiuteranno ancor di più in futuro per raggiungere l’obiettivo di assorbire l’aumento dei costi dovuti alla regolamentazione, diventando quindi più efficienti, più veloci e riducento i margini di errore. Si deve necessariamente andare in questa direzione, e in questo il fintech gioca anche un ruolo di alleato, seppure ‘disruptive’”.

Altro tema, a detta di Solcia, importantissimo per il business della società è la standardizzazione dei processi. “Aiuta il fatto che i player siano sempre meno e tutti cross border a livello europeo. Altro tema che l’industry sta cercando di standardizzare è la fase di accettazione dei clienti (KYC) o l’antiriciclaggio: attività ‘time consuming’ che presentano anche un certo margine di rischio. A mio parere, una delle prossime sfide sarà quindi una standardizzazione e un’automazione di questi processi.

Margini e flessibilità: le sfide del settore

Infine, l’esperto evidenzia quali siano a suo parere le sfide che caratterizzano il settore. Fondamentale risulta quindi la sfida sui margini, “per la sopravvivenza a livello globale del settore, dove molti player si troveranno nella situazione di valutare se sia il caso di continuare a operare in questo business sia a livello locale che globale, considerando le economie di scala, i volumi e i margini”.

Un altro punto di forte interesse è quello della flessibilità, essere quindi sempre più flessibili in un mercato sempre più standardizzato. “È importante trovare soluzioni per poter servire la clientela anche non standardizzata. Il direct lending ad esempio è un’attività nuovissima sul mercato italiano, molto al di fuori della normale standardizzazione dei processi di banca depositaria. In Italia CACEIS Bank è la banca depositaria e fund administrator di Colombo, il primo fondo di investimento alternativo italiano (FIA) che consente di investire nel credito delle PMI attraverso il marketplace lending”. 

Un altro esempio di grande flessibilità di CACEIS è quello mostrato nell'ambito del supporto al primo fondo che investe in bitcoin in Europa. “È stato un unicum sul mercato, e anche in quel caso abbiamo creato un modello operativo ad hoc su qualcosa di molto innovativo. Abbiamo inoltre recentemente finalizzato un accordo con Bitstamp, per permettere alla nostra clientela di dare la possibilità ai loro sottoscrittori di investire in quote di fondi tradizionali utilizzando i bitcoin, considerandola una vera e propria alternativa alle currency tradizionali”, conclude Solcia.