Quali saranno i primi passi di Old Mutual GI in Italia?

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Come fanno sapere dalla sede di Londra, in Italia molti sono già loro clienti, ma la “piena consapevolezza della maturità del mercato”  li ha spinti a rafforzare la presenza sul territorio. D’altronde dopo i Paesi nordici, l’America Latina, l’Asia, Belenux, Francia e Iberia, non poteva di certo mancare nello scacchiere strategico di Old Mutual l’arrivo ufficiale nel Belpaese.

Cristiano Busnardo, nominato pochi giorni fa (così come avevamo annunciato) country head di Old Mutual GI, una divisione di Old Mutual Wealth, racconta a Funds People i primi passi che la società inglese sta facendo per varcare le Alpi. E pare che ormai sia solo questione di giorni: “Abbiamo fatto richiesta all’autority inglese per operare in Italia come branch e siamo in attesa d’approvazione. Contiamo a breve di ricevere il nullaosta”, afferma.

La società britannica avrà presto una sua sede a Milano e un team locale adeguato. “La prima cosa è farci conoscere”, incalza Busnardo. “Siamo conosciuti come branch di gruppo ma non come asset management. Alcuni operatori hanno già acquistato  negli anni i nostri prodotti, abbiamo degli asset presenti sul mercato italiano, ma dobbiamo rafforzarci. Come target iniziale pensiamo ai funds buyer, fondi di fondi, gestione patrimoniale di fondi e united linked. Soprattutto la gestione patrimoniale che in questi ultimi anni ha vissuto un revival molto interessante”, aggiunge il neo country head.

La società, che ha un patrimonio di circa 33 miliardi di euro, si appresta così a portare sul mercato italiano nuove strategie,  mettendo in campo una serie di abiliità specifiche che spaziano dal ramo equities a soluzioni multiasset, dai prodotti alternative UCITS - quali market neutral o long/short equities - alle commodities, laddove la società ha investito molto negli ultimi tempi. “C’è anche un tema molto importante che stiamo sviluppando sul fixed income, sia con gli emerging markets che sul credito”, aggiunge Busnardo. “Tutte startegie che verrano declinate per il mercato italiano, con prodotti flessibili e innovativi, e che verranno lanciate nei prossimi mesi” anticipa a Funds People. Tra questi soprattutto prodotti alternative UCITS, che pesano circa 8 miliardi sul patrimonio complessivo, e che restano il fiore all’occhiello della società di asset management inglese.

L’obiettivo al momento è la gestione istituzionale, ma solo in una prima fase. Dopo sarà la volta della clientela retail. “Sappiamo che ci sono dei fenomeni importanti come una concentrazione di pochi partner, bisogna dotarsi di un team adeguato per fornire un supporto di marketing e trading alle reti. Avremo bisogno di un po’ di tempo per organizzare il team prima di stringere degli accordi”, spiega il nuovo responsabile. Che poi aggiunge: “Il mercato italiano è certamente il più grande d’Europa, ma è anche quello più difficile.  Per questo va approcciato con la massima qualità e con un ottimo standard di servizio”.