Aumenta la fiducia nella ripresa economica: i gestori riducono la liquidità di portafoglio

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Diredin, Flickr creative commons

L’impasse nella guerra commerciale che tanto ha spaventato i mercati nell’ultimo periodo, unito alla pubblicazione dei risultati negli Stati Uniti e in Europa, e all’assenza di rischi politici significativi possono essere alcuni dei motivi che stanno portando al ritorno dell’ottimismo tra gli investitori. In effetti, secondo l'ultimo sondaggio tra i gestori pubblicato da Bank of America Merrill Lynch, il livello di liquidità che questi professionisti hanno nei loro portafogli è sceso al 4,2%, che è la maggiore variazione mensile da novembre 2016 (quando Trump era stato eletto presidente degli Stati Uniti) e il livello più basso da giugno 2013.

“I tori sono tornati. Gli investitori stanno vivendo una FOMO (Fear of missing out; letteralmente: "paura di essere tagliati fuori") e questo ha portato ad un aumento dell'ottimismo e dell'esposizione a valori azionari e ciclici ", ha affermato Michael Hartnett, chief global equity strategist della banca nordamericano.

Questo significa che i portfolio manager non sono più preoccupati per la trade war? Questa questione continua ad occupare il primo posto nella lista dei grandi rischi. Ma ciò che emerge dal sondaggio è che si fidano del fatto che le aziende e i governi siano più preparati ad affrontarlo. Non sorprende che le aspettative degli investitori rispetto alla crescita globale siano aumentate di 43 punti percentuali rispetto al mese precedente, il più alto aumento mensile dal 1994 e sale al 6% la percentuale di professionisti che credono che l'economia crescerà nei prossimi 12 mesi.

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Fonte: Bank of America Merrill Lynch

Questo ottimismo si riflette nelle previsioni sugli utili delle società, che a livello globale sono migliorate questo mese, sebbene solo il 35% degli intervistati crede che i risultati peggioreranno nei prossimi dodici mesi, 25 punti in meno rispetto a quelli previsti il mese scorso.

Il miglioramento delle aspettative ha comportato forti cambiamenti nella composizione dei loro portafogli. Non solo perché solo il 18% ha sovrappesato la liquidità (in ottobre la cifra era del 38%), ma perché hanno notevolmente aumentato la ponderazione dell'azionario a scapito del reddito fisso. In particolare, l'esposizione all’equity è cresciuta di 20 punti fino a un sovrappeso del 21%, che è il dato più alto in un anno, mentre i soggetti che hanno sottopesato il reddito fisso sono aumentati sino al 47%, anche questa cifra è la più alta in un anno.

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L’equity è ancora una volta l'asset class a cui corrispondono le migliori aspettative di redditività. Ma quali sono i mercati con le migliori prospettive? Gli Stati Uniti cedono il posto di “area preferita" ai mercati emergenti. L'esposizione a questi mercati è cresciuta di 8 punti raggiungendo livelli di sovrappeso del 17%, sebbene questa non sia l'unica area geografica di cui i gestori sono attratti, poiché l'Europa conquista posizioni nelle loro preferenze. In effetti, l'esposizione all'equity nel Vecchio Continente è cresciuta di 12 punti fino a un sovrappeso del 13%, che è la cifra più alta da agosto 2018