I due approcci per investire sui convertibili di Aviva Investors

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David Clott, senior vice president, senior portfolio manager di Westwood (Aviva Investors)

Il contesto macroeconomico e politico di forte incertezza in cui viviamo è destinato a proseguire nel tempo, ma gli investitori sono pronti a coesistere con la volatilità dei mercati? Rendimenti e protezione sono la ricetta perfetta per un portafoglio ideale, sempre più difficile da trovare, eppure ci sono ancora alcuni strumenti finanziari in grado di combinare questi due elementi in maniera equilibrata: i convertible bond. I convertibili infatti permettono di beneficiare delle fasi rialziste dei mercati azionari, pur mantenendo un certo livello di protezione, offerto dalla parte bond; inoltre con l’incremento della volatilità si apprezza l’opzione sottostante.

Sempre più asset manager stanno puntando su questa tipologia di prodotti, Aviva Investors, per esempio, sfrutta i vantaggi dei convertibili attraverso due strategie distinte, una long only, del fondo Aviva Investors - Global Convertibles Fund e un’altra absolute return, con Aviva Investors - Global Convertibles Absolute Return Fund. David Clott, senior vice president, senior portfolio manager di Westwood, co-gestisce i due fondi Aviva Investors e descrive le principali caratteristiche e l’ottica in cui inserire ciascuna soluzione all’interno dei propri portafogli, a seconda degli obiettivi di allocazione.

“Il mercato dei convertibili è caratterizzato soprattutto da società growth. Il 50% viene dagli Stati Uniti, il 25% dall’Europa e il restante 25% dall’Asia, pertanto esiste un bias settoriale nella tecnologia e nell’healthcare. Ad ogni modo il nostro target sono aziende mid-cap, in grado di supportare il debito e di crescere”, commenta Clott.

Aviva Investors - Global Convertibles Fund

La strategia long only è adatta a investitori che hanno un orizzonte temporale di lungo termine, dati gli obiettivi di income e crescita del prodotto. “Guardiamo ai bond con il migliore profilo di rendimento sul mercato”, dichiara il gestore. “Viene utilizzato un approccio bottom up, seguendo criteri di screening, un’analisi fondamentale sia per la parte equity che del credito, e valutiamo l’aspetto ESG di ogni titolo. Se siamo bullish, abbiamo una sensibilità all’equity di circa il 70%, se bearish del 40%. A questo approccio base, aggiungiamo un’analisi top down che ci serve per fare degli aggiustamenti all’interno del portafoglio sulla sensibilità alle varie asset class”, aggiunge David Clott.

Attualmente il fondo investe il 40% negli Stati Uniti, 35% in Europa e il 25% in Asia. “In questo fondo puntiamo su società che abbiano maggiore liquidità, quindi anche large cap europee, che possono essere meno attraenti da un punto di vista di arbitraggio, ma più interessanti in un’ottica long term”, commenta.

Aviva Investors - Global Convertibles Absolute Return Fund

È la strategia absolute return, che mira a generare i rendimenti in ogni fase di mercato, cercando di catturare i movimenti rialzisti del mercato, limitando il rischio drawdown e assicurando una bassa volatilità. Si tratta di una soluzione decorrelata con il mercato.

“Il fondo è un perfetto mix di income, high yield, short maturity e short duration, combina titoli convertibili ad alto rendimento e arbitraggio”, spiega David Clott. Si può definire una strategia market neutral. Il gestore ricerca le opportunità sul mercato dei convertibili derivanti da un mis-pricing, cioè i bond convertibili con un premio scontato sul mercato secondario. Inoltre opera l’arbitraggio andando long sui convertibili e short sull’equity sottostante, andando a vedere se l’option value è sottovalutato o meno. Infine la copertura del rischio di downside avviene acquistando opzioni put sugli indici azionari.

La strategia di investimento si suddivide in 3 step: il primo è rappresentato da un’analisi quantitativa per analizzare i bond sottovalutati dal mercato o fare valutazioni sulla liquidità. “Inseriamo degli input a sistema che ci permettono di fare delle stime sul valore delle opzioni e sugli spread. Se i prezzi sono superiori rispetto a quelli presenti sul mercato, allora procediamo all’acquisto”, afferma il gestore. Il secondo step è l’analisi fondamentale dei titoli azionari e obbligazionari, a cui si aggiungono valutazioni ESG (come nella strategia precedente). Infine ci sono le analisi di scenario, cioè si simulano shock di mercato per vedere quali possono essere le ripercussioni sui prezzi dei titoli (per esempio se aumento la volatilità, i tassi…).

Nel caso della strategia absolute return l’esposizione è maggiore per la parte bond rispetto all’equity. Dal punto di vista geografico gli Stati Uniti hanno un peso del 60%, l’Asia del 20% e l’Europa del 20%. Questo perché il mercato delle mid-cap è più grande e liquido negli Stati Uniti e permette di creare valore attraverso l’arbitraggio.