Griffiths (T. Rowe Price): "Un errore di valutazione può incidere negativamente sul totale di portafoglio"

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Ben Griffiths

Negli ultimi anni tra le asset class che hanno registrato le migliori performance troviamo il settore delle European Smaller Companies. Molti investitori hanno inserito all’interno dei portafogli società con bassa capitalizzazione che hanno portato a casa yield a doppia cifra. 

Però quest’anno qualcosa è cambiato: con l’aumento dei tassi d’interesse da parte della FED, e la BCE che la sta seguendo a ruota, la liquidità che ha sostenuto la rapida crescita di questa asset class negli ultimi anni ha cominciato a ridursi. A tal proposito Funds People ha deciso di domandare a Ben Griffiths, gestore del fondo T. Rowe Price Sicav Funds European Smaller Companies, quali fossero gli errori da non commettere in vista della "chiusura dei rubinetti".

“Le small cap sono la forma d’investimento ideale per ottenere delle ottime performance, ma è necessaria una completa conoscenza delle aziende in cui si investe”, premette Griffiths. “Un piccolo errore di valutazione può incidere molto negativamente sulle performance totali di portafoglio”.

Nel panorama europeo, quasi l’80% delle aziende quotate in Borsa sono small cap e questo permette al gestore bottom-up di poter portare il suo contributo in modo molto attivo. “Il nostro investment approach si basa sull’analisi fondamentale delle aziende. Incontriamo più di 400 società ogni anno in modo da conoscere nel dettaglio l’evoluzione del singolo business”. 

Il fondo ha un’alta diversificazione con più di 120 società che operano in settori differenti: “Cerchiamo di selezionare le aziende sulla base della qualità con un obiettivo di crescita sostenibile e duraturo. Cerchiamo di mantenere una buona diversificazione in termini di area geografica e di settore, senza fare uso di un approccio top-down per definire l’asset allocation. I settori sovrapesati al momento sono quelli della tecnologia, healthcare e consumer discretionary, mentre sono sottopesati i finanziari, industriali e real estate. Preferiamo selezionare società che abbiano sviluppato un business internazionale”, specifica il gestore di T. Rowe Price.

La gestione della liquidità

In questo contesto del ciclo economico è fondamentale considerare il tema della liquidità. Il mercato delle small companies è soggetto a una maggiore volatilità in caso di aumento dei tassi d’interesse. “Il nostro team è composto da cinque persone, tutte basate a Londra che hanno specifiche conoscenze delle aziende. Le società in cui investiamo hanno un basso livello di leverage e dei business ben definiti. Evitiamo di investire in società troppo piccole (grandezza media di 1,5 miliardi di euro) e con orizzonti di crescita di breve e medio periodo”, spiega il gestore. “L’expertise del gestore attivo in questa determinata asset class conta molto di più rispetto alle altre”.