Gli investitori italiani tra i più sensibili alle tematiche ESG

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Nils Stahl, Unsplash

Che gli investimenti socialmente responsabili non rappresentino più una nicchia di mercato è cosa ormai nota. I fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) assumono sempre più rilevanza nei processi decisionali di investimento. Questo vale soprattutto per gli asset manager perché, a ben vedere, il numero di investitori finali che optano per tali soluzioni si mantiene ancora basso. Il motivo? Poca informazione o scarsa consulenza da parte dei professionisti a cui ci si affida. A rivelarlo è un’indagine condotta da Vontobel AM tra marzo e aprile 2019 in 14 Paesi e che ha visto la partecipazione di 4.600 investitori.

Stando ai dati diffusi dalla società di gestione, il 59% degli intervistati ignora che è possibile adottare un’ottica ESG negli investimenti (la percentuale sale addirittura al 61% nel caso di investitori con portafogli inferiori ai 100.000 dollari) e solo un 17% ha ricevuto una proposta d’investimento di questo tipo da parte del proprio intermediario. A investire responsabilmente è il 29% dei partecipanti, destinando a queste strategie il 31% del loro patrimonio. Eppure, entusiasmo e sensibilità non mancano: il 65% dei soggetti coinvolti ritiene, infatti, che investire in business etici generi rendimenti superiori mentre ben un 73% crede che le aziende abbiano il dovere di rispettare principi etici. 

La visione regionale

Dal grafico sottostante è possibile dedurre interessanti (e sorprendenti) conclusioni. “Lo scenario varia considerevolmente da Paese a Paese, e non è facile prevedere un modello che si ripeta”, commentano da Vontobel AM. Stranamente a quanto si potrebbe pensare, infatti, Norvegia e Regno Unito, generalmente considerati all’avanguardia in investimenti responsabili, si collocano in fondo alla classifica con un 15% e un 18% del portafoglio investito secondo criteri ESG mentre a occupare le prime posizioni sono Brasile (44%), Italia (41%) e Paesi Bassi (36%).

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Il valore aggiunto degli aspetti ESG

Lo studio ricorda che tra il 1990 e il 2000 gli investitori credevano che includere i fattori ESG nelle loro decisioni di investimento avrebbe significato rinunciare alla performance. Oggi non è più così. Numerose ricerche dimostrano che gli investimenti ESG possono migliorare i rendimenti, sia per la selezione di società meglio gestite, sia perché si evitano i rischi vincolati a eventi specifici.

Da un’esaustiva revisione di più di 2.000 studi accademici sull'effetto dell'incorporazione dei fattori ESG negli investimenti, è emerso che gli aspetti ESG migliorano il profilo di rischio/rendimento degli investimenti. Le indagini che hanno rilevato un impatto positivo sugli investimenti nei mercati emergenti sono stati undici volte superiori a quelli che hanno rilevato un impatto negativo, mentre l'effetto sui mercati sviluppati è stato simile ma meno pronunciato.

Come sottolinea la ricerca di Vontobel AM, sono soprattutto tre i modi in cui i criteri ESG migliorano i risultati degli investimenti:

  1. aumentano il rendimento: l’indice MSCI World Socially Responsible ha superato l’MSCI World di 15 punti percentuali in 10 anni (analisi di Vontobel AM al 31 dicembre 2017);
  2. riducono la volatilità: in quasi tutte le categorie, i fondi con cinque globi del Morningstar Sustainability Rating sono considerevolmente meno volatili rispetto a quelli con un solo globo;
  3. completano la ricerca tradizionale: incorporare i fattori ESG negli approcci di ricerca tradizionali migliora notevolmente il rendimento corretto per il rischio fino a un 50%.