Gli ETF si impongono come una delle soluzioni più adatte per l’investimento responsabile

Vincenzo Sagone, Head of the ETF, Indexing & Smart Beta business unit di Amundi SGR
Vincenzo Sagone, Head of the ETF, Indexing & Smart Beta business unit di Amundi SGR

Contributo a cura di Vincenzo Sagone, head of ETF, Indexing & Smart Beta business unit, Amundi SGR. Contenuto sponsorizzato.

Da diversi anni, grazie alla presa di coscienza circa l’importanza dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG), l’investimento responsabile è al centro di un crescente interesse da parte degli investitori. Una tendenza di fondo che interessa naturalmente anche gli ETF, oggi parte integrante delle scelte core di gestione del portafoglio degli investitori. Tale interesse si traduce in un livello di raccolta significativo, che ha portato le masse gestite nel mercato europeo degli ETF ESG ad oltre 34 miliardi di euro1.

Gli ETF, uno strumento adatto all’investimento responsabile

Gli ETF possono integrare l’investimento responsabile, applicando alcuni principi propri all’ESG. In Amundi, ad esempio, tutti gli ETF escludono sistematicamente i produttori di armi controverse2 e la politica di voto consente di instaurare un dialogo su tematiche come il clima o le disparità sociali. È inoltre possibile optare per un’esposizione esplicita ad indici ESG, classificabili in due categorie. La prima include gli indici ESG “generalisti”, che mirano a migliorare la notazione ESG globale dell’indice di riferimento o che applicano una politica di esclusione di settore più o meno ampia (carbone, tabacco…). Questa categoria include indici molto granulari, dotati di un’intensità ESG più o meno accentuata. La seconda categoria è quella degli indici con obiettivi ESG più specifici. È il caso, fra l’altro, degli indici sul clima, come ad esempio quelli Low Carbon che mirano a costituire portafogli con una bassa carbon footprint.

Trasparenza e performance

Qualunque sia l’approccio responsabile scelto e la sua intensità, gli ETF ESG presentano il grande vantaggio di avere una metodologia di costruzione totalmente trasparente. L’investitore è quindi certo di conseguire gli obiettivi prefissati in materia di ESG.

Il tema della performance resta poi un elemento essenziale. Un certo numero di studi, tra cui alcuni pubblicati dal dipartimento di Ricerca di Amundi3, mostrano che i portafogli con una sovraesposizione a titoli selezionati in base a criteri ESG hanno un rendimento superiore alla media. Questo fenomeno può essere spiegato in particolare dalla migliore gestione dei rischi di governance o dei rischi climatici negli indici responsabili.

Strumenti adatti ad ogni tipo di investitore

L’interesse per l’investimento responsabile accomuna tutti gli investitori. I clienti privati, e in particolare i millennial, sono sempre più sensibili a queste problematiche e vogliono dare maggior senso e impatto al proprio risparmio. Anche gli investitori istituzionali (fondi pensione, compagnie assicurative…) investono ormai da diversi anni in questo tipo di soluzioni, che soddisfano la richiesta degli stakeholder di adottare un approccio più responsabile agli investimenti, soprattutto in materia di cambiamento climatico. Molti di essi, in particolare, guardano all’investimento responsabile attraverso l’engagement e il dialogo con gli emittenti piuttosto che attraverso la strategia dell’esclusione. Una posizione che consente a questi investitori di avere una politica d’impegno ben definita, monitorando al tempo stesso il proprio budget di tracking error. L’applicazione di esclusioni ESG a determinati indici riduce infatti l’universo d’investimento, aumentando di fatto il rischio di tracking error.

Crescita dei mandati ESG

Il successo degli ETF ESG è accompagnato inoltre dalla crescente applicazione di vincoli ESG ai mandati di gestione indicizzata. Una grande maggioranza dei bandi di gara per la gestione indicizzata cui partecipiamo in Europa o Asia comportano una dimensione d’investimento responsabile. Le richieste possono essere di diverso tipo. Alcuni investitori chiedono che la politica di voto applicabile al loro mandato sia assertiva, altri chiedono l’applicazione di liste di esclusione più o meno estese o richiedono un’esposizione a indici ESG. Sistematizzare il ricorso all’ESG e misurarne l’impatto nei diversi mandati permette di rispondere a tali, variegate esigenze.

(1) Mercato europeo degli ETF ESG - AUM 12/03/2020

(2) Mine antiuomo, bombe a grappolo, armi ad uranio impoverito

(3) The alpha and beta of ESG investing, Amundi - Gennaio 2019

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