Francesca Giubergia (Online SIM): "Non solo costi bassi. Il cliente cerca velocità e innovazione"

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Francesca Giubergia, presidente Online SIM

È la piattaforma online che offre l’opportunità di confrontare, scegliere ed acquistare in rete fondi comuni e Sicav. Ma è anche l’operatore digitale che da sempre porta l’innovazione nel proprio DNA. Non a caso, come spiega la presidente Francesca Giubergia, al momento Online SIM sta lavorando alacremente per introdurre servizi innovativi insieme a società italiane ed internazionali specializzate nel Fintech: “non possiamo entrare nel dettaglio dato che siamo in fase di finalizzazione di contratti e di realizzazione dei progetti”, dice la manager, aggiungendo però che l’idea di base è sempre quella di servire al meglio la propria clientela. Sia retail che istituzionale.

Il business di Online SIM, d’altronde, si fonda su tre pilastri: di collocatore di fondi alla propria clientela diretta (B2C), di piattaforma di sub-collocamento (B2B2C) e di piattaforma per clientela istituzionale (B2B). Da una parte, “il cliente diretto è un investitore alla ricerca di ulteriori vantaggi rispetto ai canali tradizionali. Ricerca principalmente solidità, velocità di accesso, competenza nel supporto, economicità ed innovazione”, dice Giubergia. “Operando con noi il cliente ha la possibilità di aprire un conto firmando il contratto con un SMS, operare comodamente da casa con un click, avere a disposizione un numero di prodotti più elevato a costi competitivi, monitorare in ogni momento la propria posizione ed avere accesso a strumenti professionali per la scelta degli investimenti”. Dall’altra parte “il cliente istituzionale ricerca un servizio personalizzato ed una elevata flessibilità operativa nonché una grande reattività nel recepire le richieste del mercato”, continua l’esperta. Che poi fornisce qualche dato: “Per ognuno dei canali sopra indicati abbiamo una gamma prodotti dedicata, che va dalle 130 case e oltre 4.000 fondi messi a disposizione dei clienti retail fino alle oltre 800 case e 60.000 fondi per la clientela istituzionale”.

Anche quest’anno la piattaforma ha in programma il lancio di nuovi prodotti in adiacenza per accelerare la raccolta. Una raccolta, che “è stata positiva su tutti i canali, anche se, analogamente al mercato, gli ultimi mesi dell’anno sono stati i più difficili”, afferma la presidente. “Nel 2019 il clima migliore sui mercati ci ha permesso comunque di crescere ulteriormente e superare i cinque miliardi di masse”. E questo benché dallo scorso 1 gennaio la sezione dedicata ai Pir è al palo. “Lo scorso anno abbiamo messo a disposizione una piattaforma Pir con oltre 30 fondi e 15 case di gestione. Oltre 7.000 dei nostri clienti, tra diretti ed istituzionali, hanno deciso di sottoscrivere questi prodotti. Purtroppo dal 1 gennaio 2019 quasi tutte le società di gestione non accettano nuove sottoscrizioni di Pir e dunque abbiamo dovuto limitare gli investimenti solo ai clienti che avevano già il Pir in portafoglio”, commenta a riguardo Giubergia.

Il 2018 è stato anche l’anno di MiFID II per Online SIM. “In particolare, per i nostri sub-collocatori, abbiamo sviluppato una piattaforma MiFID II compliant che possa dare pronte risposte, sia per la product governance sia per l’advisory process pre e post trade, consentendo dunque all’intermediario di mantenere e gestire in maniera semplice una piattaforma aperta su fondi di terzi. Di conseguenza, l’introduzione della MiFID II è stata sicuramente un fattore di accelerazione dell’appealing dei nostri servizi sul mercato. Come piattaforma online B2C abbiamo invece ridisegnato parte dei processi anche a livello di pagine web: abbiamo integrato le informazioni richieste dalla normativa rappresentandole in maniera trasparente e mantenendo nel contempo inalterata la customer experience”.

La finanza digitale cresce

Come emerge da una recente analisi di KPMG, in Italia gli utenti internet sono in costante aumento e hanno raggiunto e superato i 40 milioni nel 2018. Di questi, quasi il 90% accede a internet tutti i giorni. Per quanto riguarda l’home banking, al momento in Italia solo il 30% della popolazione utilizza il web per accedere alla propria banca, un dato ben al di sotto della media europea (oltre il 50%). Se parliamo, invece, di acquisto e gestione di prodotti e servizi finanziari, già ora, l’online sorpassa - seppur di poco - la filiale nelle preferenze dei clienti. I dati mostrano quindi come la finanza digitale sia in aumento, e non solo per questione di convenienza e risparmio, come sottolinea Francesca Giubergia. “In passato, la percezione del web era legata esclusivamente al basso costo: oggi non è più così, il cliente cerca, infatti, servizi evoluti, velocità di accesso, competenza nel supporto ed innovazione. Il costo non è dunque un elemento sufficiente per passare dal fisico all’online ma ovviamente rimane uno dei driver principali di decisione una volta che la scelta è stata presa”.

Tra i servizi più innovativi c’è anche quello della consulenza online. “L’introduzione del robo advisor ha rappresentato l’innovazione tecnologica più importante degli ultimi tempi. Anche in questo ambito siamo stati tra i pionieri lanciando nel 2016 una piattaforma di robo advisor, un unicum in Europa che ci ha fruttato per due anni consecutivi il premio di miglior robo advisor in Italia dell’Istituto Tedesco di Qualità e un Fintech Age Award nella categoria consulenza”, afferma l’esperta. Ma è anche vero che la finanza digitale non significa esclusivamente ‘fai da te’. “Il nostro cliente può operare in autonomia oppure utilizzare i nostri servizi di consulenza generalizzata, come ad esempio i portafogli modello o un potente check up di portafoglio che sono fruibili su richiesta, oppure ricevere una consulenza su misura dal robo advisor selezionato tramite Robo Box”, conclude la manager. “La libertà di scegliere il tipo di interazione con l’intermediario è un’innovazione di modello di servizio sul mercato italiano. Online Sim da sempre è strutturata per dare al cliente un supporto ‘umano’ tramite un customer care telefonico gestito da professionisti, realizzando quindi un vero sistema ibrido, modello sul quale il resto del mercato si sta orientando solo negli ultimi anni”.