Generali Investments, avanti dritta sui clienti terzi

Santo_Borsellino
immagine ceduta dall'entità

“Vogliamo diventare un player presente nel mercato dell'asset management globale, con l'ambizione di diventare il partner di riferimento per tutti i nostri clienti assicurativi e non”. Con queste parole Santo Borsellino, CEO di Generali Investments, ha illustrato il nuovo posizionamento strategico della società, che si fa spazio all'interno dell'industria del risparmio gestito, un mercato estremamente competitivo, molto affollato, con margini in calo e sostanzialmente anche oberato da una iper regolamentazione. Ben chiaro l'obiettivo di Generali Investments: la società di asset management leader in Italia e tra le dieci più grandi in Europa continentale, forte dell'esperienza nella gestione degli attivi assicurativi,  punta, infatti, a incrementare nei prossimi tre anni di circa il 50% le masse in gestione per clienti terzi, attualmente pari a circa 17 miliardi di euro. 

Da 2 anni e mezzo, da quando è diventato AD, Borsellino ha subito posto grande enfasi sull'importanza di aumentare la presenza di Generali Investments all'interno del segmento di clienti terzi. Per fare questo, Generali Investments – che è la principale società di asset management del Gruppo Generali con circa 375 miliardi di euro di attivi gestiti - ha  lavorato su diversi aspetti. Innanzitutto, su team e governance. “Abbiamo investito e abbiamo ridefinito in maniera sostanziale tutta la parte di front office per clienti terzi, team che oggi è gestito da Antoinette Valraud”, ha detto Borsellino, che ha presentato tutta la nuova prima linea di manager, che sono stati reclutati sul mercato negli ultimi due anni. Oltre a Valraud (head of third-party investments e and Fixed Income France, ex Deutsche Bank Private Wealth Management a Ginevra), si tratta di Andrea Favaloro (head of sales & marketing, ex BNP Paribas IP), Anna Khazen (head of investments, ex Morgan Stanley),  Eric Domergue (head of fixed income, third-party investments, ex Federis Gestion d'Actif) e Paolo Casadonte (head of sales, Italy, ex Pioneer Investments)  

“Abbiamo poi investito in tutta la parte di product development e rafforzato il processo di risk management, per renderlo più rispondente alle esigenze dei mandati per clienti terzi pur mantenendo il rigore e la pervasività di quello applicato alla gestione dei portafogli assicurativi – ha proseguito l'AD - Inoltre, abbiamo messo mano anche a tutto il nostro product range, ridefinendo alcuni prodotti, chiudendone altri e lanciando nuovi fondi, con l'attenzione a individuare trend di mercato per i nostri clienti significativi”. Al fine di definire un’offerta di soluzioni di investimento il cui obiettivo è fornire rendimenti stabili, commisurati al rischio e a misura dei clienti terzi – principalmente istituzionali e wholesale – Generali ha ridisegnato e potenziato l’offerta al mercato. A inizio 2014, il gruppo ha lanciato GIS European Recovery Equity per beneficiare della ripresa economica in Sud Europa; a settembre 2015, ha introdotto una nuova strategia per il fondo GIS Absolute Return Convertible Bonds; mentre a ottobre 2015 è stato lanciato GIS SRI Ageing Population.

Ma non è tutto.  “Abbiamo esplorato tutta la parte di white labeling, che  per noi è particolarmente interessante”, ha aggiunto Borsellino. La trasposizione delle proprie competenze di gestore istituzionale a servizio di reti distributive, la gestione dei prodotti white label, che gli istituti finanziari possono includere nella loro gamma fondi, rappresenta, infatti, una delle linee di business che l'asset manager intende seguire nei prossimi mesi, soprattutto in Italia. Infine è stato ridefinito tutto il perimetro. Da qualche mese, infatti, l'asset manager del Leone - che è stato sempre molto presente in quelli che sono i mercati dell'Europa continentale più importanti (Italia, Francia e Germania) - ha ottenuto l'autorizzazione  da parte di Banca d'Italia a operare in libera prestazione di servizi in Uk e nei paesi nordici (Svezia, Danimarca e Norvegia). Quello che è stato fatto è stato completato poi da un importante lavoro su tutta la parte di rebranding

Sul mercato italiano si è poi soffermato Paolo Casadonte, head of sales Italy, che ha spiegato che in Italia Generali Investments gestisce 7,1 miliardi di euro per clienti terzi, di cui due terzi (il 68%) per conto di clienti istituzionali (fondi pensione, casse di previdenza). “Questo rimane il nostro focus principale e qui la sfida è mantenere la posizione, perché la concorrenza è agguerrita. La nostra strategia in questo campo è di anticipare i trend che stiamo cominciando a registrare”, ha dichiarato Casadonte. Primo di tutti, il fatto che la grossa parte di questi asset storicamente è data dalle gestioni bilanciate o obbligazionarie a benchmark, “ma con la situazione di mercato che c'è oggi e che ci sarà nei prossimi anni chiaramente questa tipologia di approccio potrebbe soffrire e quindi sempre più fondi pensione, sempre più casse, si stanno spostando verso l'approccio absolute return. Cosa che noi abbiamo iniziato a fare già da un po' e riteniamo di essere precursori in questo campo”, ha aggiunto  Casadonte, che poi ha spiegato che l'obiettivo è di crescere dove oggi la società è meno presente, quindi sulla parte dei fund buyer e dei retail, che rappresentano rispettivamente  il 19 e il 13% dei 7,1 miliardi di euro di attivi  gestiti per clienti terzi da Generali Investments. “E questo attraverso la reingegnerizzazione della nostra gamma prodotti, nuovi fondi, ma soprattutto la capacità di creare dei prodotti personalizzati alle esigenze di singoli clienti, siano essi degli istituzionali o delle reti di distribuzione”, ha concluso Casadonte.