Gam: è tempo di cambiamenti. Ecco come affrontarli

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"Non è la fine del mondo, ma di un mondo fatto di vecchi paradigmi". Per Riccardo Cervellin, AD di Gam (Italia) SGR, il tempo attuale è segnato da cambiamenti globali: "il baricentro dell’economia si sta spostando da ovest ad est, metà della crescita economica mondiale è dovuta ai nuovi grandi emergenti, ampie porzioni della popolazione mondiale fuori dall’Europa e dagli USA si affrancano dalla povertà e diventano classe media, nuovi consumatori ma anche nuovi protagonisti sullo scenario della competizione globale", spiega alla platea di investitori e professionisti del settore riuniti al Gam Insights Conference di Milano. Il cambiamento però non riguarda solo questi fattori. O i mercati finanziari. È necessario che gli investitori cambino mentalità. Che non significa solo "cambiare prodotto, ma cambiare anche cultura". "Come gestori e come consulenti, prima riconosciamo la mutazione epocale di cui siamo testimoni, prima saremo in grado di adottare le strategie e i comportamenti più adatti per avere successo nel nuovo ambiente (New Normal, QE …)”, aggiunge l'amministratore delegato.

Non solo mercato

Al convegno organizzato dalla SGR con sede a Zurigo è proprio il cambiamento il tema all'ordine del giorno. Sia personale, come quello snocciolato dall'ospite d'onore, Giorgio Terruzzi, voce storica della Formula 1, quando ricorda ai presenti la vita di personaggi come Ayrton Senna, Michael Schumacher, Valentino Rossi o Enzo Ferrari. Sia emozionale, quando a prendere la parola è Armando Massarenti, direttore dell'inserto culturale La Domenica del Sole24ore: se l’imitazione del comportamento degli altri è il più delle volte positiva per il conseguimento di un vantaggio collettivo, si rivela insidiosa nel caso degli investimenti “in modo non dissimile” precisa il giornalista "si creano le bolle finanziarie a furia di imitare nell’immediato il comportamento degli altri investitori”.

Come affrontare il 2016? 

Se il 2008 costituisce una cesura definitiva tra un "prima" e un "dopo", quali sono allora i cambiamenti sul mercato? E come affrontarli? Secondo Gianmarco Mondani, CIO-Gam Investment Management Lugano SA, due sono i fattori che gli investitori devono tener a mente: questo sarà un anno da rendimenti bassi e alta volatilità. Ma anche l'era della fine del rendimento obbligazionario. "Undici Paesi europei hanno obbligazioni governative a due anni con tassi negativi e l’Italia potrebbe essere il 12° molto presto. Sono saltate antiche certezze, i grandi cicli dei tassi e delle materie prime sono tra le incognite del 2016. Questa situazione cambia tutto per gli investimenti della famiglia media italiana che perde il familiare porto sicuro delle obbligazioni che nei decenni non hanno mai mancato di dare rendimento e sicurezza". 

Secondo Mondani, in questo frangente le strategie long-short hanno la capacità di difendere il patrimonio e generare ritorni positivi anche durante fasi di elevata volatilità di mercato. Con mercati azionari e obbligazionari abbastanza cari e con prospettive di apprezzamento non eccezionali, il metodo long/short basato sulle stime degli utili ha la concreta possibilità di generare rendimenti con volatilità contenuta, ciò che gli investitori spesso cercano nelle obbligazioni e che queste non possono più offrire. "La necessità di investire in classi di attivo alternative è formidabile, la sfida per i portafogli dei clienti italiani nel prossimo futuro sarà quella di trovare valide soluzioni di investimento che permettano un graduale accumulo del capitale mantenendo una volatilità bassa e un approccio non direzionale".

Per Massimo De Palma, head of Asset management istitutional mandates Italy, "il 2016 sarà un anno da navigare nel segno della prudenza. All’interno delle asset class tradizionali si troverà valore nelle azioni, in particolare europee e giapponesi e, in modo selettivo, nel credito. Il focus sarà anche sulle asset class alternative, con strategie decorrelate con le principali asset class, al fine di poter affrontare mercati difficili e altalenanti con un occhio al contenimento della volatilità. E sull'obbligazionario attenzione alla liquidità".