Fotografia della distribuzione dei fondi comuni in Italia nel 2016

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Simon Blackley, Flickr, Creative Commons

Dal quadro del mercato della distribuzione che emerge dal quaderno di ricerca 4/2016 di Assogestioni dal titolo “Mappa della distribuzione dei fondi comuni”, si legge che alla fine del 2015 le masse gestite dai fondi comuni risultano pari a 850 miliardi di euro. Circa l'85% di queste sono gestite per conto delle famiglie, ovvero 723 miliardi di euro in parte detenuti in maniera diretta dalla clientela retail (492 miliardi), in parte tramite gestioni di portafoglio (100 miliardi), e in parte tramite polizze Unit Linked (131 miliardi).

Il documento, elaborato da Alessandro Rota, direttore Ufficio Studi di Assogestioni, e Riccardo Morassut, research analyst di Assogestioni, ha quindi l’obiettivo di offrire un quadro più completo rispetto all’anno precedente, grazie alla presenza della nuova sezione dedicata alle polizze Unit Linked, che permette di fornire una più esaustiva rappresentazione quantitativa del processo di distribuzione dei fondi comuni presso la clientela finale. In particolare, con riferimento alla distribuzione di polizze Unit Linked, la ricerca ha preso in esame principalmente i canali rappresentati da sportelli bancari e consulenti finanziari che rappresentano il 90% del mercato. E le stime sul mercato analizzato hanno evidenziato uno stock di Unit Linked collocate pari a 138 miliardi di euro, mentre i fondi comuni inseriti nel portafoglio di questi strumenti ammontano, appunto, a 131 miliardi. Un dato che ha inciso in maniera importante nella valutazione del grado di apertura dell'architettura distributiva.

Rota e Morassut hanno inserito nell'analisi del grado di apertura dell'architettura distributiva dei fondi comuni anche la parte dei portafogli delle gestioni patrimoniali e delle polizze Unit Linked investita in fondi di terzi. L'analisi ha quindi evidenziato, complessivamente, una crescita di tale apertura dal 42% al 48%, e la valutazione delle polizze ha inciso in maniera significativa su questo risultato, dal momento che quasi il 40% dello stock di polizze ha un livello di investimento in fondi di terzi superiore al 75%, mentre la restante parte (circa il 58%) vede un livello di investimento in fondi di terzi tra il 25% e il 50%.

Per quanto concerne il canale distributivo e la tipologia di clientela, non ci sono particolari novità, e in entrambi i casi emerge una situazione abbastanza stabile rispetto allo scorso anno. Osservando, infatti, la distribuzione diretta dei fondi comuni e quella delle gestioni patrimoniali prevale, a livello di canale, il settore bancario che pesa rispettivamente per il 70% e per l'85%, mentre le reti di consulenti finanziari pesano sul collocamento diretto dei fondi comuni per il 30%, e sulle gestioni patrimoniali per il 15%. Anche tenendo in considerazione il target di clientela rimangono confermati gli equilibri dell'anno scorso, ovvero la clientela mass affluent che investe soprattutto in maniera diretta in fondi (72%) e meno in gestioni retail (30%), mentre il mondo private è più orientato alle gestioni patrimoniali (70%) e meno all'investimento diretto in fondi comuni (28%).

Infine, relativamente alle Unit Linked, si registra a livello di canale distributivo un maggiore equilibrio tra reti di consulenti finanziari e banche, dove i primi incidono per il 47% della distribuzione totale. Sul fronte della clientela, invece, le polizze sono più vicine al mondo mass affluent, dove il 63% del collocamento è indirizzato a questa categoria, mentre il 37% guarda al mondo private.