Fondi pensione: le sfide per il futuro

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Giorgio Fata

In occasione della tavola rotonda sui fondi pensione organizzata da Funds People, i professionisti del settore hanno illustrato una serie di elementi da prendere in considerazione nel futuro prossimo al fine di garantire una crescita efficiente di questi prodotti.

Secondo Antonio Barbieri, co-head of multiasset di Arca Fondi SGR, sono diversi i fattori da tenere conto. “Maggior informazione sugli obiettivi di lungo termine della previdenza complementare (la RITA riduce in modo significativo l’orizzonte temporale del fondo pensione e introduce un nuovo ruolo dello stesso come ammortizzatore sociale); le dimensioni dei fondi; la possibile concorrenza dei PEPP e l’interpretazione che ne verrà data in Italia; la modalità idonea di ‘consulenza’ per gli aderenti e in particolare per i non iscritti; le asset class alternative e l’asset allocation di lungo termine; i rendimenti della componente obbligazionaria nella fase di normalizzazione della politica monetaria della Banca Centrale Europea dopo il quantitative easing”.

Nicola Trivelli, amministratore delegato di Sella Sgr, sostiene che “dal punto di vista normativo l’introduzione dei nuovi prodotti previdenziali europei (PEPP), così come eventuali interventi sulla previdenza pubblica e complementare, potrà modificare gli attuali equilibri ed aumentare la concorrenza e l’efficienza dei prodotti e delle prestazioni previdenziali, a vantaggio degli aderenti. Si spera inoltre che vengano promossi interventi volti ad aumentare le agevolazioni e a snellire e semplificare in particolare l’attuale assetto fiscale”.

“Dal punto di vista gestionale, il mondo del risparmio gestito si sta sempre più orientando verso politiche di investimento che siano anche sostenibili, sono sempre di più gli strumenti presenti sul mercato che scelgono di ispirarsi a criteri ESG nelle decisioni di investimento. I prodotti previdenziali, essendo di lungo periodo, sono particolarmente adatti a questa tipologia di investimenti, che vede la creazione di valore economico per gli stakeholder passare anche attraverso variabili di tipo qualitativo e non solo attraverso metriche finanziarie”, aggiunge.

Nadia Vavassori, head of BU pension saving funds di Amundi SGR, sostiene che le principali sfide per il futuro sono “fare cultura e favorire quindi la specializzazione negli intermediari: l’obiettivo deve essere quello di prestare consulenza e assistenza ai clienti che colgono il bisogno previdenziale in teoria, ma non riescono poi a calarlo nella vita di tutti giorni. Sarà necessario sviluppare modalità e modelli di servizio dedicati alle forme previdenziali e alla loro commercializzazione anche in un’ottica europea. Questo potrà fare la differenza nei prossimi anni”.