Fondi pensione, una forma di risparmio diffusa per tutti?

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Hamza Butt, Flickr, Creative Commons

È tempo di riflessione. O meglio di capire se le scelte fatte sono adeguate o vale la pena affidarsi ad alcune forme di flessibilità introdotte di recente. Il tema è la previdenza complementare: entro il 31 marzo i fondi pensione (negozialiaperti, i PIP e i fondi pensione preesistenti in regime di contribuzione definita) dovranno inviare l’informativa annuale ai propri iscritti. Un modo, quello dettato da Covip, per avvicinare il fondo pensione al risparmiatore che si vedrà recapitare una sorta di mappa della sua situazione previdenziale: dati, costi, risultati maturati, linea d’investimento, variazioni di gestione e perfino un prospetto sull’andamento futuro della propria situazione personale. Insomma una sorta di estratto conto avanzato con tanto di informativa dettagliata sullo stato attuale del’investitore previdenziale.

Novità legali

Così come previsto dalla recente circolare della Covip dell’8 febbraio scorso la comunicazione periodica relativa al 2017 dovrà poi contenere un richiamo alle nuove forme di flessibilità previste. Come spiega bene Giovanna Zini, dell’ufficio investimenti previdenziali e istituzionali di Arca Fondi SGR, “il fondo pensione rimane l’unica forma di risparmio nel lungo periodo fiscalmente agevolata da cui ottenere una rendita integrativa al momento del pensionamento”.

La novità riguarda un notevole cambio della normativa. “La legge per il mercato e la concorrenza del 2017 e soprattutto la legge  di bilancio del 2018 hanno introdotto due provvedimenti che permettono di riscattare il proprio fondo pensione a chi, disoccupato e in attesa della pensione, ha bisogno del capitale”, dice l’esperta. Provvedimenti che quindi rendono lo strumento molto più flessibile ed interessante, dato che l’uscita e riscatti adesso saranno di più facile accesso. Tra i provvedimento c’è anche l’introduzione della cosiddetta Rita, rendita integrativa temporanea anticipata.

“Per chi ha percepito la rigidità in uscita dal fondo pensione come un freno all’adesione, questa nuova flessibilità diventa un incentivo”, continua Zini. “Il fondo pensione, così adattabile a molteplici esigenze e utilizzabile come strumento di welfare, potrà diventare una forma di risparmio diffusa per tutti, così come un conto corrente”.