Come analizzare i fondi obbligazionari flessibili

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Bruno Dootsche

 (Tratto dal numero di gennaio di Funds People Italia)

Analizzare e selezionare i fondi dell'universo obbligazionario globale flessibile presenta una serie di sfide per gli investitori.

La prima sfida è quella di decifrare il vero significato di ‘flessibile’. Vi sono grandi differenze tra le strategie incluse in questa ampia categoria di fondi e non è strano imbattersi in uno stesso fondo classificato diversamente nei database, nei diversi team di fund selection e persino tra i gestori. Spesso appaiono sotto le categorie absolute return o di obbligazioni globali aggregate, il che potrebbe creare confusione. Un altro grande problema consiste nel determinare che cosa ogni fondo stia cercando di ottenere e in che modo i gestori cerchino di raggiungere i loro obiettivi.

Esiste una gamma così ampia di obiettivi di rendimento, stili di investimento ed esposizioni in asset class che il peer group è molto eterogeneo grazie alla sua progettazione, che rende essenziale una valutazione qualitativa esaustiva per scegliere la strategia più adatta alle esigenze degli investitori. Una caratteristica comune di questi fondi è la flessibilità di poter investire in un ampio spettro di sottotipi di asset obbligazionari, nonché settori, regioni, valute e curve dei rendimenti. Questo approccio di investimento flessibile può essere molto adatto per gli investitori che desiderano esternalizzare i propri asset obbligazionari globali perché non dispongono di una capacità sufficiente per farlo internamente. Allo stesso modo, questo tipo di fondi può anche essere interessante per gli investitori che si aspettano di ottenere un miglior rendimento a scapito di allontanarsi dalle strategie più tradizionali che seguono da vicino un indice e che preventivano tracking error più stringenti.

Flessibilità limitata

In Allfunds Bank, i fondi che hanno un approccio con un tracking error definito rispetto a un indice si posizionano, generalmente, fuori dalla nostra categoria globale flessibile, mettendoli in peer obbligazionari in base ai loro indici di riferimento. Un esempio sono i fondi obbligazionari societari ad elevata qualità creditizia o high yield che spesso sembrano trovare il loro posto nei peer global flexible. Anche dopo aver escluso i fondi che ovviamente non sono per loro natura senza restrizioni, alcuni fondi commercializzati come flessibili possono risultare fuorvianti: è comune trovare una minore flessibilità in questi fondi rispetto a quanto ci si aspetterebbe, ad indicare una chiara tendenza strutturale verso alcuni tipi di asset e anche contro un indice composto su quello che ha un tracking error aggiustato.

Esempi sono i fondi con una limitata flessibilità nella gestione della duration, con propensione verso il credito societario high yield o il replicamento di un benchmark composito che comprenda obbligazioni governative globali, credito di elevata qualità e credito high yield globale. Valutare il successo dei fondi global flexible come peer è una sfida per vari fattori:

  • La vasta gamma di strategie con diversi obiettivi di rischio e rendimento
  • La strutturazione delle strategie, all’interno delle quali ogni team di investimento cerca di concentrarsi sulla propria area di competenza,
  • L'impatto della valuta, da prendere in considerazione per valutare correttamente la qualità dei rendimenti ottenuti.

Alcuni dei fondi che hanno sovraperformato negli ultimi anni sono stati quelli con duration lunga, il che gli ha permesso di beneficiare delle riduzioni dei tassi di interesse durante questo periodo, così come i fondi con focus sul credito high yield o, più recentemente, sul debito dei mercati emergenti. Tuttavia, dall’inizio della scorsa estate, queste strategie hanno registrato un rendimento inferiore in quanto il mercato sta riesaminando il rischio in molte asset class. Il sell-off anticipato nell'interesse della normalizzazione dei tassi combinato a un dollaro più forte hanno accentuato la debolezza dei legami nel mercato obbligazionario. Come tali, i fondi che hanno anticipato la presa di profitto, assumendo rischio in basse duration e in emissioni di alta qualità creditizia, hanno tuttavia registrato migliori rendimenti. 

Fondi performanti

Uno dei fondi che si evidenziano nella categoria è il Jupiter Dynamic Bond (doppio rating AC Funds People 2018, Preferito dagli Analisti-Consistente), una strategia che mira ad offrire alte performance attraverso una combinazione di crescita del capitale e reddito attraverso investimenti illimitati e ad alta convinzione in titoli obligazionari globali. Il fondo non è limitato da un benchmark e storicamente ha generato un rendimento significativo combinando un approccio sia top-down, con un'allocazione macroeconomica degli asset e gestione della duration, sia bottom-up, con una selezione di emissioni meno liquide, di crediti molto specifici, in particolare nell'universo high yield secured.

Tuttavia, con l'aumentare del volume delle attività in gestione, ovviamente, diventa più difficile cogliere queste opportunità per dimensione, dato che il team di gestione e l'universo di investimento sono cresciuti fino ad includere una maggiore allocazione al credito americano e ai mercati emergenti. 

Il PIMCO GIS Income Fund (triplo rating ABC Funds People 2018, Preferito dagli Analisti-Blockbuster-Consistente) invece cerca di ottenere un elevato reddito in linea con una gestione prudente degli investimenti, ponendo l'accento sull'alta qualità e sulla conservazione del capitale. L'approccio multisettoriale della strategia aiuta il gestore a trovare le idee più efficaci per generare reddito in qualsiasi contesto di mercato, concentrandosi su molteplici fonti di reddito di un universo di investimento globale. La rivalutazione del capitale a lungo termine è un obiettivo secondario. I principali gestori del fondo sono Daniel Ivascyn e Alfred Murata.

Infine, il fondo Templeton Global Total Return (rating Blockbuster Funds People 2018) mira a fornire elevati rendimenti aggiustati per il rischio ottenuti sia dal reddito sia dall'apprezzamento del capitale, oltre ai guadagni in valuta. Il fondo non presenta obiettivi specifici di rischio-rendimento in relazione al suo indice di riferimento, il Bloomberg Barclays Multiverse, ed è gestito senza restrizioni e in misura conviction, rappresentando le migliori idee di Michael Hasenstab nell'ambito dell'universo obbligazionario globale. Storicamente, il portafoglio ha avuto allocazioni significative nel debito e nelle valute dei mercati emergenti, il che lo rende più volatile rispetto ad altri fondi obbligazionari flessibili globali che, effettivamente, prevedono delle restrizioni valutarie.