Fiducia sull'azionario

Ci sono condizioni per pensare che i mercati azionari globali siano caratterizzati da prospettive positive per i prossimi mesi. Innanzitutto dagli Stati Uniti continuiamo a ricevere segnali di forza e di soliditá, con dati rassicuranti riguardo alla crescita dell’economia (atteso un +3% su base annua) ed alla ripresa del mercato del lavoro, con un tasso di disoccupazione in graduale calo. E’ altresí vero che recentemente gli indici azionari americani, S&P500 in testa, hanno toccato i massimi storici e diversi titoli sono contrassegnati da valutazioni piuttosto elevate: proprio per questo motivo riteniamo che sará sempre piú importante affidarsi a gestori attivi, capaci di selezionare le migliori opportunitá presenti sul mercato a stelle e strisce, a prezzi possibilmente non troppo elevati. 

L’Europa è in fase di stabilizzazione: i timori legati al disfacimento dell’area Euro sembrano ormai ricordi lontani, le banche europee hanno in trapreso percorsi di risanamento concreti che stanno cominciando a dare i loro frutti,  e diversi paesi, in particolare i cosiddetti periferici, stanno presentando dati di crescita non piú negativi. Questa considerazione, insieme a valutazioni di borsa sicuramente inferiori rispetto ad altre aree geografiche, ci spingono ad essere particolarmente positivi verso gli indici azionari europei.

 La politica di espansione monetaria messa in atto dal primo ministro giapponese, Shinzo Abe, secondo noi continuerá a dare respiro all’economia del Sol Levante che prevediamo in crescita per i prossimi mesi. Riteniamo comunque che nei prossimi mesi possa perdurare la debolezza dello Yen nei confronti delle principali valute. Infine, discorso un pó a parte vale per i mercati emergenti, che stanno soffrendo sia per un deflusso di capitali, che attualmente vengono attratti dagli Stati Uniti in un’ottica di aumento dei tassi d’interesse legato al tapering della Fed, sia per un relativo rallentamento di alcune economie, quella cinese in primis.