Eurizon Capital punta a rafforzarsi con operatori internazionali

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Eurizon Capital punta a nuovi reclutamenti e ad accordi con operatori internazionali, mentre ha in mente di rafforzarsi nei paesi in cui è già presente, tra Europa, Asia e America Latina. La vocazione del gruppo, del resto, è già internazionale. Già oggi, infatti, 65 miliardi su 270 di masse gestite fanno capo a fondi lussemburghesi dove ci sono 60 gestori. E il Lussemburgo è per Eurizon una leva per la distribuzione internazionale anche con presenza locale in Germania e Francia. “Già da tempo stiamo portando il nostro brand all’estero. Abbiamo da poco siglato una partnership con SLJ Macro Partners a Londra, che è per noi una base operativa per lo sviluppo di competenze nel mondo delle valute e dell’investimento alternative”, ha fatto sapere Tommaso Corcos, AD della società di Intesa Sanpaolo che gestisce fondi d’investimento. E ha aggiunto: “in Cina la nostra joint venture con una delle principali società di asset management cinesi Penghua Fund Management (di cui abbiamo il 49%) ha 60 miliardi di masse gestite. C’è infine l’hub nell’Europa dell’est, dove abbiamo tre società in Ungheria, Croazia e Slovacchia con oltre tre miliardi in gestione”. Inoltre, è da aggiungere l’attività cross border (dei prodotti lux) in tutti i paesi europei.

Eurizon Capital, inserita nella top 10 dei più grandi gestori europei dal Global asset management 2015 del Boston Consulting Group, continua a incassare ottimi risultati. Ha aggiunto Corcos: “siamo molto soddisfatti dei risultati con cui si è chiuso il I trimestre 2016. Il patrimonio gestito ha superato i 270 miliardi, con un aumento del 6% rispetto allo stesso periodo del 2015. E l’utile netto consolidato del periodo è stato di 92 milioni. La raccolta netta è stata positiva per 4,5 miliardi e ha ampiamente compensato l’effetto negativo delle dinamiche sui mercati finanziari. Il gruppo aveva 180 miliardi di masse in gestione nel 2013 mentre oggi ce ne sono quasi 300. E, nella classifica europea, nel 2014 e 2015 il gruppo è stato al quinto e al secondo posto per raccolta netta secondo Strategic Insight e nel 2015, Eurizon ha messo a segno un utile di oltre 470 milioni contro i 2,7 miliardi del gruppo. In altre parole, la struttura apporta il 15% dell’utile totale della banca.

“Sui fondi comuni il nostro patrimonio è il più elevato in Italia anche, se appunto, il marchio è internazionale”, ha precisato. E ha concluso: “in un periodo di forti turbolenze sui mercati, abbiamo continuato a registrare risultati positivi in termini di raccolta grazie al rafforzamento della relazione con la rete di vendita in Italia e all’ampliamento della base clienti all’estero. Siamo impegnati nello sviluppo di nuove soluzioni con il lancio di prodotti a supporto dell’economia reale”. Il riferimento va a strumenti destinati agli investitori istituzionali, tendenzialmente nel momento in cui acquistano i loans