ETF smart beta, prosegue il trend di crescita

Un-Alien-able, Flickr, Creative Commons
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Il 2017 è stato un altro anno estremamente positivo per la gestione passiva ed in particolare per gli ETF smart beta, che negli ultimi cinque anni hanno fatto registrare una crescita costante a livello globale. Secondo la ricerca elaborata da ETFGI, società di ricerca indipendente specializzata nell’analisi del settore degli ETP, gli asset investiti in ETF/ETP smart beta a livello globale hanno raggiunto i 658,35 mld di dollari, in crescita del 32,3% rispetto al 2016. I dati dimostrano come queste strategie stiano assumendo un ruolo sempre più importante nella costruzione dei portafogli, consentendo agli investitori di ottenere maggiori rendimenti corretti per il rischio e dei vantaggi in termini di diversificazione e riduzione del rischio.

Passando all’Europa, gli afflussi nel mercato europeo degli ETF smart beta hanno evidenziato una significativa ripresa nell’ultimo trimestre del 2017 (909 milioni di euro), dopo aver toccato il minimo nel terzo trimestre (555 milioni). Questi sono i dati che emergono dall’analisi di Lyxor AM sui flussi europei degli ETF smart beta. In particolare, le masse in gestione sono aumentate del 22%, raggiungendo quota 35,2 miliardi di euro. La raccolta netta di nuovi capitali si è attestata a 5 miliardi, un dato nettamente inferiore rispetto al massimo del 2016 e alla crescita media del mercato degli ETF. In termini generali, lo scorso anno gli investitori sono andati alla ricerca di fonti alternative di rendimento in un contesto di propensione al rischio, con flussi stabili verso le strategie factor allocation, con particolare focus su value, multifactor e momentum.

Entrando più nel dettaglio, gli ETF factor allocation hanno attirato capitali per 4,5 miliardi di euro nel corso del 2017, equivalente al 90% degli afflussi smart beta totali dell’anno. In particolare, i maggiori flussi si sono diretti verso il fattore value (quasi 3 miliardi) e momentum (818 milioni di euro). Tra le altre strategie, il fattore quality ha raccolto 273 milioni, mentre i low beta hanno fatto registrare deflussi pari a 479 milioni. Gli ETF multi-factor hanno attirato afflussi pari a 837 milioni, risultando il segmento di maggior interesse per gli investitori.

Tra le strategie più in difficoltà troviamo quelle generatrici di dividendi, con gli afflussi che si sono dimezzati a un miliardo di euro, i replicanti risk-based, con flussi leggermente negativi (-152 milioni di euro), le strategie generatrici di reddito (-312 milioni) e le strategie income attribution, che hanno raccolto 670 milioni, un livello nettamente inferiore ai 2 miliardi di euro del 2016.