L'ascesa degli ETF smart beta

James, Flickr, Creative Commons
James, Flickr, Creative Commons

Negli ultimi anni la crescita degli strategic beta a livello globale si è concentrata prevalentemente nelle aree sviluppate rispetto a quelle emergenti. Il recente studio condotto da Morningstar dal titolo 'Global guide to Strategic beta Exchange traded product', evidenzia come gli Stati Uniti siano il mercato dove le strategie passive hanno raggiunto il più alto grado di maturità, rappresentando la componente più importante del patrimonio complessivo degli strategic beta (88%) ma anche l’area dove l’aumento dell’offerta è stato più contenuto nell’ultimo anno. L’Europa, nonostante rappresenti l’8% del patrimonio complessivo, nell’ultimo anno ha registrato la crescita maggiore in termini di nuovi prodotti, con un +40,7% (a giugno 2017).

Secondo il report realizzato da ETFGI sul settore degli ETF e ETP a livello globale, a fine agosto gli asset investiti in replicanti smart beta azionari globali hanno raggiunto i 630 miliardi di dollari, rispetto ai 607 mld di fine luglio. Entrando più nel dettaglio, 559,41 mld sono stati raccolti negli Stati Uniti, 46,46 mld in Europa, 14,99 mld in Canada e 5,72 mld in Asia Pacifico (escluso il Giappone). Ad agosto, gli smart beta azionari hanno attratto flussi netti pari a 3,23 mld di dollari, facendo registrare il 18esimo mese consecutivo di flussi positivi. Il flussi netti nei primi otto mesi dell’anno si sono attestati a 48,86 mld, superando il livello dello scorso anno nello stesso periodo, pari a 33,77 miliardi. In termini generali, considerando l’andamento del mercato e la raccolta netta, gli asset totali dei replicanti smart beta azionari sono cresciuti del 18,3% (al 31/08), passando da 532,79 a 630,39 mld. Il trend negli ultimi 5 anni si è mantenuto positivo, facendo registrare un tasso di crescita annuale composto del 31,9%.

“Agosto è tipicamente un mese difficile per il mercato azionario, con l’S&P 500 che negli ultimi 20 anni ha fatto registrare una perdita media dell’1,3%. Quest’anno l’indice azionario americano ha guadagnato lo 0,31% nel mese, a fronte di YTD dell’11,93%. Inoltre, l’MSCI ACW è salito dello 0,44%, così come l’MSCI EM ha guadagnato il 2,27% (rendimenti espressi in USD). Nello scenario attuale, particolare attenzione è rivolta ai negoziati della Brexit e alle riforme politiche e economiche di Trump, così come all’accentuarsi delle tensioni geopolitiche con la Corea del Nord”, spiega Deborah Fuhr, managing partner di ETFGI.

In termini generali, l’88,7% degli asset totali sono investiti in 631 ETP domiciliati e quotati negli Stati Uniti, mentre il 76,2% sono investiti in 507 replicanti che offrono esposizioni al mercato azionario statunitense. Tra gli ETF provider che hanno raccolto più capitali destinati agli smart beta troviamo iShares con 1,66 miliardi, a seguire DeltaShares con 793 milioni e Vanguard con 707 milioni.