È il momento di essere flessibili

flessibile
David Hofmann, Unsplash

Sul palcoscenico dei mercati finanziari assistiamo ormai da settimane a un cambio di attrici protagoniste. La Goldilocks, infatti, esce silenziosamente di scena, cedendo il posto alla volatilità che ha ricominciato a salire da febbraio, inizialmente per via dei timori legati a un'accelerazione dell’inflazione americana e di una conseguente stretta monetaria della Fed.

A creare nuove tensioni, successivamente, sono state le scelte di politica commerciale messe in campo dall’amministrazione Trump. Nel mese di marzo, poi, le principali Banche centrali hanno confermato la loro intenzione di voler proseguire sulla strada della normalizzazione delle rispettive politiche monetarie, con la Fed che ha aumentato i tassi di 25 punti base e la BCE che ha smesso di parlare di ‘easing bias’.

Mercati azionari

“Gli sviluppi delle ultime settimane hanno confermato la crescente vulnerabilità degli investitori ai rischi e il passaggio verso un regime di volatilità strutturalmente più alto”, commentano dal team gestionale di Anima SGR, che conferma quindi una view strategica prudente. In particolare, sui mercati azionari, gli esperti della casa di gestione ritengono che per cogliere le opportunità offerte da uno scenario volatile, occorra “privilegiare ulteriormente uno stile di gestione attivo e tattico, passando a un’allocazione più flessibile dei portafogli”.

A livello settoriale, gli esperti della SGR restano costruttivi sul settore finanziario che dovrebbe beneficiare della risalita dei tassi interesse sui bond sovrani e del recente movimento al rialzo della curva dell’Euribor. Viene sovrappesato anche il settore energetico le cui società dovrebbero essere favorite da un ribilanciamento della domanda e dell’offerta sul mercato del petrolio.

Discorso a parte merita la tecnologia, soprattutto dopo il caso Facebook, “per il peso che essa ricopre negli indici a livello globale (meno in Europa) e per il contributo determinante che ha fornito alla crescita degli utili negli ultimi anni”, scrivono da Anima. È difficile, infatti, che i mercati azionari possano "sganciarsi dalle sorti di questo settore, che al momento ha due ordini di problemi: il rischio di azioni politiche volte a inasprire la regolamentazione sul fronte protezione dei dati, specie in Europa e quello di una guerra tariffaria".  

Mercati obbligazionari e valute

Il giudizio della casa sulle obbligazioni governative resta “strategicamente negativo, nonostante la fase contingente di stabilizzazione dei tassi di interesse: le politiche monetarie, infatti, diventeranno sempre meno espansive e alimenteranno un aumento dei tassi".

In questo contesto, sono poche le opportunità sulle obbligazioni, comprese quelle corporate ed high yield che presentano spread molto compressi e valutazioni poco attraenti. Pertanto, è consigliabile adottare un atteggiamento prudente sul mercato obbligazionario che, all’interno dei portafogli obbligazionari della società si è tradotto in una “gestione più conservativa, aumentandone la liquidità e abbassando la duration”.

Per quanto riguarda le valute, infine, "si conferma la positività su alcune divise emergenti e sullo yen, che di solito beneficia dei momenti di volatilità. L’euro-dollaro è in trading-range, ma la sensazione è che il flusso di notizie positive per la moneta unica si stia esaurendo: la view sulla moneta statunitense resta neutrale, anche perché la minaccia di una potenziale guerra commerciale di certo non favorisce questo cambio".