Draghi taglia i tassi e intende far ripartire l’economia

niccol_C3_B2_caranti
foto: autor Niccoló Caranti, creative commons

Ieri la BCE ha sorpreso positivamente gli operatori dei mercati. La lunga lista di interventi su strumenti presenti e futuri menzionata da Draghi ha rafforzato l’impegno nel raggiungere l’obiettivo principale di una banca centrale, la stabilità dei prezzi, ovvero la sola ricetta che può condurre a una crescita economica sostenibile nell’area euro.

FundsPeople ha sentito gli esperti. “Oltre al taglio dei tassi e l'adozione di misure per aumentare la liquidità del sistema, ampiamente attese, sono state annunciate misure che saranno introdotte nei prossimi mesi capaci di migliorare il sistema di distribuzione del credito nell'Eurozona, facilitando le banche nel concedere nuovi prestiti alle società del settore privato (in modo da compiere passi avanti nella risoluzione del nodo del credit crunch in primis in Italia)”, commenta Luca Noto, gestore obbligazionario di Anima SGR.

E continua: “Il passaggio epocale in terreno negativo seppur marginale del tasso sui depositi, a -0,10%, così come l'incremento della liquidità non sono misure immediatamente efficaci sull'economia reale, ma sono comunque importanti per migliorare le condizioni finanziarie complessive, vale a dire spread e tassi di interesse più bassi, euro più basso”.

Ma la vera novità è poi rappresentata dall'intenzione di introdurre in futuro un piano di intervento sul mercato degli abs, agendo direttamente sui titoli del settore privato. Aggiunge Noto: “la Bce ha confermato che nonostante sia stato raggiunto il limite inferiore dei tassi di interesse, la sua capacità di intervento non è terminata. Lo stesso Draghi ha sottolineato che, nonostante al momento non ci siano rischi di deflazione, il persistere di un’inflazione bassa aumenta i pericoli che tale rischio si materializzi in futuro. La Bce rimane quindi pronta a intervenire di più attraverso l'acquisto di titoli sul mercato (QE) nel caso in cui si dovessero materializzare scenari avversi”.

Del resto, nell’ultimo mese, ovvero da quando Draghi aveva preannunciato azioni da parte della Bce, le aspettative degli analisti erano salite, con il rischio che oggi il mercato rimanesse deluso. Commenta Marco Covelli, direttore investimenti diretti di Ersel: “il governatore è invece riuscito non solo a non deludere le aspettative ma in qualche misura a sorprendere il mercato stesso con un pacchetto di misure sostanzioso e lasciando la porta aperta ad ulteriori azioni qualora quelle varate risultassero insufficienti. La reazione delle borse ci pare conseguente così come il buon andamento dei finanziari e dello spread sui Btp. Di più difficile interpretazione l’andamento dell’euro (vero obiettivo della Bce), che dopo una prima reazione al ribasso è tornato sui livelli precedenti l’annuncio”.

Aggiunge Stefano Sardelli, consigliere Assiom Forex: “a questo punto le banche non possono che tornare a svolgere pienamente la loro funzione centrale per fare una vera attività creditizia verso l’economia reale. Il programma di rifinanziamento a lungo termine a tassi agevolati (TLTRO) prevede due round nella seconda metà del 2014 (settembre e dicembre). Non mi stupirei che le banche allentino fin da subito i cordoni della borsa del credito alle imprese confidando sì nella possibilità di accedere al programma, ma già per l’impiego della propria liquidità disponibile che già risulta abbondante”.

Per Filippo Napoletano, gestore di Finanziaria Internazionale (Finint) le decisioni della Bce “hanno confermato le aspettative anche se sul tasso di rifinanziamento qualcuno si  attendeva un taglio più marcato allo 0,1%”. In conclusione, se un QE in stile Fed non è arrivato, cosa tra l'altro che in pochi si aspettavano a questo meeting, è però arrivato un pacchetto corposo di strumenti mirati a stimolare il credito all’economia reale. Secondo Daniele Piccolo, condirettore di Albertini Syz: “l’ormai scontato taglio dei tassi sui depositi in territorio negativo, è stato accompagnato dall’annuncio di nuovi prestiti a lungo termine con scadenze fissate a 4 anni e cadenza trimestrale fino al 2016 (di cui la prima tranche stimata fino a 400 mld) e dalla conferma che si sta procedendo con la predisposizione di un programma di acquisto di ABS".

Conclude  Antonio Ruggeri di Banca Albertini Syz: "nel complesso si tratta di misure di supporto alle asset class a rischio, azioni, periferia, titoli bancari anche subordinati e corporate. Il destino dei tassi governatvi AAA rimane a mio avviso più legato ai dati effettivi di crescita e inflazione, entrambe depresse al momento e pertanto ci attendiamo solo un contenuto rialzo dai minimi di maggio dovuto al mancato QE.