Differenze e similitudini tra il Morgan Stanley Global Brands e il Morgan Stanley Global Sustain

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Toimetaja tõlkebüroo, Unsplash

Il Morgan Stanley Global Brands è uno dei fondi azionari globali di maggior successo sul mercato italiano. Il suo volume di attività e i suoi buoni risultati in termini di rischio/rendimento gli hanno permesso di ottenere il doppio rating Blockbuster e Consistente Funds People 2019. Ma questo popolare fondo di Morgan Stanley IM non è il solo della sua famiglia che negli ultimi anni, infatti, si è allargata. Inzialmente con il MS INVF Global Quality nel 2013 e ora con il MS INVF Global Sustain, prodotto che sta per compiere il suo primo anno e mezzo di vita. Si tratta della versione sostenibile del Global Brands e del Global Quality.

Come i suoi due fratelli maggiori, il MS Global Sustain scommette su un portafoglio concentrato, che comprende tra le 25 e le 50 azioni (al momento ne ha 38). Come ha spiegato a Funds People Vladimir Demine, gestore ed head of Esg Research dell'International Equity Team di Morgan Stanley IM, se paragonato all’MSCI World, la grande differenza del fondo è che la sua impronta di carbonio è molto più bassa a quella dell'indice azionario globale. "Attraverso il nostro processo di analisi abbiamo cercato di costruire un portafoglio di alta qualità la cui impronta di carbonio sia inferiore al 30% dell’MSCI Word", afferma Demine.

Ciò non significa che il grado di intensità nel consumo di carbonio di un'azienda sia ciò che determina la sua inclusione o meno nel portafoglio. "Per prima cosa analizziamo l'universo alla ricerca di aziende di alta qualità con valutazioni interessanti". È lo stesso criterio che il team adotta per il MS Global Brands.

Il fatto che il portafoglio del MS Global Sustain sia a basse emissioni di carbonio è principalmente spiegato perché i gestori evitano settori inquinanti a basso rendimento, come materie prime e servizi di fornitura di energia, gas ed elettricità. Questi, tuttavia, non sono le uniche categorie escluse. La strategia non investe in settori controversi, quali tabacco, alcol, armi, gioco d'azzardo, intrattenimento per adulti e combustibili fossili. “Il processo di gestione si basa su molti dei principi seguiti dal Global Brands. La grande differenza del Global Sustain rispetto quest’ultimo è l'esclusione delle società produttrici di alcolici e tabacco”, spiega l’esperto. Pertanto, Philip Morris e Heineken, tra le principali posizioni del Brands, non sono presenti nel Sustain.

Il Global Sustain, come del resto il Global Brands, investe solo in aziende che i gestori ritengono possano generare rendimenti futuri elevati e sostenibili sul capitale operativo. La qualità delle aziende è analizzata con molta attenzione. Ma cosa intendono dall’asset manager per ‘qualità’? “La qualità ha a che fare con la sostenibilità dei rendimenti delle aziende. Se si confronta il MS Global Sustain con altri prodotti ESG, riteniamo che storicamente il portafoglio sia stato posizionato meglio in due metriche qualitative chiave: la stabilità dei margini e il rendimento sul capitale operativo. Per noi entrambi gli aspetti sono fondamentali", sottolinea Demine.

“Queste aziende di alta qualità sono straordinariamente rare. Escludiamo le società ad alta intensità di capitale e bassa redditività perché non possono mantenere rendimenti elevati sul capitale operativo. Le aziende energetiche e dei materiali, ad esempio, sono troppo cicliche per soddisfare i nostri requisiti, se non sono state precedentemente escluse. Persino le utilities, che sono meno cicliche, hanno difficoltà a generare rendimenti sufficienti sul capitale, data la grande quantità di capitale e beni strumentali di cui hanno bisogno. Siamo più interessati alle società non cicliche, con potere di fissare i prezzi. Molte si trovano nei settori della tecnologia, dei servizi medici e in quelli orientati al consumo, e di solito si tratta di aziende che tendono a inquinare meno”, commenta il gestore.

Il risultato del processo di analisi bottom-up che seguono nel MS Global Sustain è un portafoglio molto concentrato, dove le prime 10 posizioni (Microsoft, Reckitt Benckiser, SAP, Visa, Alphabet, Accenture, Baxter, Medtronic, Unilever y Henkel) rappresentano la metà del totale. La maggior parte dei titoli detenuti in portafoglio (61%) corrisponde a società con sede negli Stati Uniti, il 18% nel Regno Unito e quasi il 10% nei titoli di mercato tedeschi. Per settori, i principali sovrappesi sono in tre settori che, insieme, rappresentano l'80% del totale: tecnologia (33%), salute (28%) e consumi di base (19%). Il PER del portafoglio è di 21,3 e il suo active share dell'89%.

Anche nel caso del MS Global Brands, il portafoglio è concentrato in 30 titoli, con i primi 10 titoli (Microsoft, Reckitt Benckiser, Philip Morris, Visa, Unilever, SAP, Accenture, Baxter, Danaher y Coca-Cola) che, in questo caso, rappresentano il 54% del portafoglio. La ripartizione geografica è molto simile, con gli Stati Uniti come mercato più rilevante (64%), seguiti dal Regno Unito (19,5%) e dall'Eurozona (16,5%). A livello settoriale è dove si apprezzano le maggiori differenze con il Global Sustain. Le scommesse settoriali sono le stesse, ma l'ordine cambia con le aziende legate ai consumi di base che rappresentano un 39% del portafoglio, seguite dal settore della salute (18,6%) e della tecnologia (18,4%). Il PER del portafoglio è di 22,6.