Dieci cigni neri che potrebbero coglierci alla sprovvista nel 2018

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Ray Hennessy, Unsplash

Dicembre. Tempo di bilanci e previsioni per gli asset manager che lavorano a pieno ritmo per produrre outlook da fornire ai propri clienti e potenziali tali. Perché non c’è niente di più spaventoso nei mercati che farsi cogliere impreparati dagli eventi. È per questo che c’è chi si spinge un po’ più là, anticipando scenari assai improbabili ma che se si verificassero metterebbero in pieno subbuglio i mercati. E per mantenere fede alla sua tradizione, Saxo Bank ha stilato un elenco di dieci cigni neri che potrebbero sorprenderci nel 2018 per smuovere un po’ le coscienze degli investitori.

L’anno scorso, la banca aveva previsto ad esempio che il deficit di bilancio degli Stati Uniti triplicasse e il Bitcoin raggiungesse i 2.100 dollari. “Molti credevano che il 2017 sarebbe stato un anno volatile per via dell’elezione di Donald Trump e dell’impatto della Brexit. E invece abbiamo vissuto un anno sorprendentemente tranquillo che ha favorito gli asset rischiosi a livello globale e quasi senza correzioni rilevanti”, ha commentato John J. Hardy, head of FX Strategy di Saxo Bank.

Anticipando parte della visione macro dell’entità per il 2018, l’esperto ha commentato: “A nostro avviso è plausibile un ritorno dei rischi collegati alla volatilità, dato che per ironia della sorte i lunghi periodi di calma e compiacimento nei mercati rappresentano un terreno fertile per la volatilità futura perché gli investitori sottovalutano i rischi di coda, rimanendo fedeli alle proprie scommesse nel ciclo successivo”. Ma vediamo nello specifico quali potrebbero essere, secondo la banca, i dieci cigni neri che potrebbero farci sussultare nel 2018.

1. La Fed potrebbe perdere la sua indipendenza
Quest'ipotesi si verificherebbe in un contesto caratterizzato dall’assenza di disciplina finanziaria, deficit di massa dovuto agli sgravi fiscali del Partito Repubblicano e una forte competizione con il Partito Democratico alla vigilia delle elezioni legislative del 2018. Gli USA entrerebbero in recessione in uno scenario di tassi alti e inflazione più elevata e la Fed diventerebbe il capro espiatorio della debolezza economica. Il Tesoro assumerebbe così il controllo, obbligando la Fed a ridurre al 2,5% i rendimenti del Treasury per evitare il collasso del mercato obbligazionario.  

2. La Banca del Giappone abbandonerà il controllo della curva dei rendimenti
Il nuovo contesto di forte recupero potrebbe spingere l’inflazione al rialzo, portando a un’impennata dei rendimenti e causando, quindi, il crollo dello yen. La valuta passerebbe dall'essere scambiata a 150 unità per dollaro a 100. 

3. La Cina lancia il Petro-renminbi
Il Paese emetterebbe dei contratti futures sul petrolio denominati in yuan. L’introduzione del petro-yuan farà schizzare il renminbi oltre il 10% rispetto al dollaro, portando il cambio tra le due divise al di sotto di 6 yuan per dollaro per la prima volta nella storia.

4. Picchi di volatilità e crollo delle borse
Tra le previsioni della banca c’è posto anche per un balzo della volatilità, la grande assente del 2017, dopo il crollo spettacolare del 25% dell’indice S&P 500, un movimento molto simile a quello del Black Monday del 1987.

5. Virata a sinistra negli USA
Il rifiuto degli elettori millennial verso Trump, la crescente disuguaglianza – aggravata dalla riforma fiscale – e una nuova generazione di candidati democratici potrebbero condizionare il voto dei più giovani nelle elezioni di novembre. I rendimenti dei Treasury a 30 anni (attualmente al 2,77%) potrebbero superare il 5%.

6. L’impero Austro-ungarico minaccia l’UE
In Europa la corrente protezionista nazionalista austro-ungherese potrebbe lanciare una scalata ostile sull’UE, ampliando il divario tra i membri centrali (più vecchi) e quelli nuovi (più scettici) dell’Unione e allontanando per la prima volta dal 1951 il centro di gravità politico dall’asse franco-tedesca. Il cambio euro-dollaro si porterebbe sulla parità.

7. Fuggi fuggi dal bitcoin
Per gli esperti di Saxo Bank, l’anno prossimo il bitcoin potrebbe sperimentare un esodo da parte degli investitori per effetto degli interventi dei governi e delle autorità volti a proibire la criptovaluta non regolamentata. Il Bitcoin potrebbe crollare fino a raggiungere quota 1.000 dollari.

8. Primavera africana
Le dimissioni forzate di Robert Mugabe dalla presidenza dello Zimbabwe potrebbero innescare una transizione democratica che si protrarrà nel corso del 2018 in tutto il Sudafrica, provocando la fuga di Joseph Kabile dalla Repubblica Democratica del Congo e la rinuncia al potere del presidente sudafricano Jacob Zuma. Il rand, la divisa del Paese guadagnerebbe il 30% rispetto alle altre valute emergenti.

9. Apple perde il trono
A dicembre la tech company cinese Tencent si è guadagnata un posto nella top 5 mondiale delle maggiori compagnie per capitalizzazione, superando i 500 miliardi di dollari. Per gli esperti di Saxo Bank potrebbe rafforzarsi ulteriormente e sottrarre il trono alla Apple, diventando il titolo con la capitalizzazione di mercato più alta al mondo.  

10. Le donne romperanno il soffitto di cristallo
Nel 2017 le donne hanno rappresentato solo il 6,4% degli AD presenti nell'elenco di Fortune 500. Il 2018 potrebbe, invece, chiudersi con oltre 60 aziende guidate da CEO donne.