De Luca (Gamma Capital Markets): "Selezioniamo fondi poco conosciuti ma con molto talento"

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“La logica è quella di andare a proporre alla nostra clientela quei prodotti che difficilmente troverebbero in altre case, o perché poco conosciute o perché non molto grandi, ma che hanno alla guida gestori con un grande talento”. Spiega così Carlo De Luca, responsabile gestioni di Gamma Capital Markets, boutique che offre sia servizi di consulenza finanziaria pura che di gestioni patrimoniali personalizzate, il suo lavoro di due diligence all’interno del modulo di fondi absolute return europei.  Questi talenti vengono scovati grazie a molte chiamate, conoscenze personali, tramite una ricerca di mercato molto attenta, analizzando le nuove società che si affacciano sul mercato. “Il contatto diretto con il gestore è fondamentale”, spiega il manager, “perché per i fondi absolute return, ed in particolare gli ucits alternative, è molto importante fare analisi qualitativa”.

Gamma Capital Markets fa anche selezione di fondi terzi con approccio quantitativo: “Abbiamo un database di tutti i fondi sul mercato e facciamo una ricerca per vedere chi esce un po’ dalle righe e fa dei risultati diversi”, precisa De Luca. “Più che alla performance, guardiamo con particolare attenzione a come reagisce il fondo nelle fasi di correzione. Facciamo un lavoro quantitativo molto attento, utilizzando dei ratio diversi dal mercato, come ad esempio l’Ulcer Index, Sortino, Recovery che tengono conto della volatilità quando i fondi scendono”. Per il manager, quando il fondo va under water, ovvero in perdita, sono importanti due aspetti: il recovery, ovvero quanto ci mette a recuperare la perdita, e la volatilità nella discesa. “Il nostro primo obiettivo è il controllo del rischio con i nostri ratio ben attivati. Il portafoglio viene gestito da una parte con fondi alternativi decorrelati, ma affiancati dall’altra con dei fondi che magari hanno un extra rendimento rispetto ai propri benchmark di riferimento ma un Ulcer Index basso e un controllo del rischio maggiore degli altri”.

Non solo fondi, ma anche selezione titoli globali
Gamma Capital Markets non fa solo selezione fondi ma anche titoli globali, in particolare quelli legati ai megatrend. Da diversi anni De Luca segue soprattutto tre filoni: la crescita demografica, la robotica e l’intelligenza artificiale. “L’universo dei titoli circa la crescita demografica è abbastanza ristretto, sono 200 titoli americani ed europei che hanno una capitalizzazione di mercato molto grande e un brand riconosciuto a livello mondiale”, spiega il manager.

“La peculiarità di questi titoli americani ed europei è che una porzione dei loro ricavi la fanno nei Paesi emergenti che hanno anche una crescita demografica molto alta. Il nostro concetto è questo: ci fa piacere investire in titoli conosciuti e ci fa piacere investire in Cina e India non comprando i titoli cinesi ed indiani”. Si tratta di titoli legati al consumo o al lusso hanno un tasso di crescita veramente molto alto tra la Cina e l’India o in altri Paesi emergenti e che eventualmente potrebbero attutire una recessione nei Paesi sviluppati proprio grazie alla crescita che hanno in quelli emergenti. “In questi Paesi oltre alla crescita della popolazione assistiamo anche alla creazione del ceto medio, quindi ti rendi la vita più facile nell’investire su questi titoli”, scherza De Luca.

Robotica ed AI sono un tema non un settore
Sebbene i megatrend di settore della robotica e dell’intelligenza artificiale stiano attualmente soffrendo un po’ per i dazi di Trump, si tratta comunque di settori molto alla moda. “Non sono un settore ma un tema”, specifica De Luca “perché gli ambiti di applicazione dell’AI e della robotica si estendono a tanti settori come ad esempio alla sanità, alla cyber security, alla pubblica sicurezza, ai processi industriali, ai trasporti, al marketing. Investire in robotica significa investire in un tema che ha tanti settori collegati e nello stesso tempo è uno dei deflattori più forti della crescita dei Paesi emergenti, ovvero fanno crescere pur mantenendo i costi più bassi”. Per il gestore non bisogna dimenticare il discorso della disruption. “Ciò che farà la differenza nella performance dei prossimi anni è distinguere non solo i settori che vanno meglio degli altri, ma all’interno di ogni settore quali sono le aziende che parteciperanno alla disruption tecnologica che cambierà la vita ai consumatori in maniera incredibile”, conclude.