Dagong, come funziona l'agenzia di rating cinese?

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Dagong Global è un’agenzia di rating privata cinese, di fatto la più grande per dimensione. Dagong sta attualmente guardando all'Europa con interesse, fin da quando ha cominciato la sua attività nel 2013. “L'espansione di Dagong in Europa concide con la recente tendenza d’investimenti cinesi, guidati dal fabbisogno tecnologico, verso questa macroarea, commenta Ulrich Bierbaum, direttore generale di Dagong Europe. “Con l’apertura dei capital markets cinesi e l’internazionalizzazione del renmimbi, gli investitori cinesi hanno a disposizione più opportunità per investire in Europa e senza dubbio per loro è pìù vantaggioso rivolgersi ad una firma nazionale come la nostra quando devono compiere una scelta d'investimento” aggiunge. L’agenzia insomma comincia a "far parte di quelle fonti d’informazione che gli investitori selezionano e analizzano prima di prendere le proprie decisioni”.

Attualmente, secondo il direttore di Dagong, il sud Europa “sta infatti sperimentando una grande flusso di denaro dalla Cina. E tra i Paesi beneficiati c'è soprattutto l'Italia, che è di fatto il secondo maggior ricettore di flussi d’investimento in arrivo da Pechino”. D'altronde il plus dell'agenzia di rating è proprio quello di godere di una buona fiducia nel Paese asiatico, come ribadisce Bierbaum. “Il risultato è già visibile: ci sono circa 40 registrazioni di nuovi utenti al mese sul nostro sito web. Il maggior tasso d'attività poi proviene da IP cinesi e di Hong Kong". L'esperto sottolinea come, in meno di due anni, Dagong Europe ha registrato 1.000 utenti sul sito e distribuisce trimestralmente una newsletter a 3.000 iscritti.

I numeri

Attualmente Dagong Europe dispone di quattro rating pubblici. Bierbaum precisa che quasi la metà dei loro profitti deriva da rating privati. “Dagong Europe non è un’agenzia di rating che attribuisce la qualificazione desiderata o quella più alta”, sostiene. I rating si verificano invece costantemente: “Non si smette mai di monitorare la qualificazione dal momento in cui è pubblicata”. L’altra conclusione fondamentale è che “i rating privati possono generare un enorme valore per l’emittente e per un limitato numero di investitori”. Il direttore generale spiega che i rating privati rispettano la legislazione, che stabilisce come l’emittente può condividere il suo rating con un numero limitato di fondi terzi. “Questo significa in realtà che i nostri rating riservati sono già in uso nel mercato dei prestiti e che, visto che anche la banca è in possesso della nostra analisi, cresce l'opportunità di far conoscere la qualità del nostro lavoro”, conclude Bierbaun.

Rispetto alla metodologia utilizzata poi, l'esperto dice che si fa molta attenzione ai rischi a medio e lungo termine.“Questo si deve al fatto che l’avvicinamento típico degli investitori cinesi è buy & hold, cioè gli investitori tendono a mantenere l’investimento fino alla fine. Non ha senso emettere rating che fluttuano alla stessa velocità che le azioni”, spiega il direttore di Dagong Europe.

Un altro aspetto fondamentale della metodologia è porre l'accento sugli aspetti qualitativi. “Questo ci fornisce una rappresentazione più chiara della società a medio e lungo termine”, dichiara l’esperto. In questo caso l’analisi si effettua da un punto di vista autonomo, piuttosto che partendo da una visione macro: “Un’entità finanziaria internazionale può avere una qualificazione migliore rispetto al suo Paese, se ha un modello di business stabile e con strategie complete”.

Nota interessante è che il team europeo dell’agenzia cinese ha un'unica sede europea: Milano. Qui lavorano 24 professionisti di 11 nazionalità e l'agenzia ha a disposizione anche una persona che si dedica a competenze di compliance. La sede italiana lavora comunque sempre a stretto contatto con gli analisti di Pechino e Hong Kong. “Oggi stiamo cercando di capire quale sia il momento più opportuno per lanciare dei rating anche sul mercato delle obbligazioni garantite, una richiesta che abbiamo riscontrato in molti dei nostri potenziali clienti”, conclude Bierbaum.