Cosa sono i fondi di credito e i fondi di mini bond

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Il mercato del risparmio gestito può davvero aiutare l’economia reale. Come? Attraverso fondi di credito e fondi di mini bond. Così, a quanto pare, il legame, più volte auspicato, tra risparmio ed economia reale diventa sempre più concreto grazie ai decreti Crescita del 2012, Destinazione Italia e Competitività del 2014. Con la conversione in legge di questi decreti il legislatore italiano ha infatti introdotto una serie di novità volte a sviluppare forme di finanziamento per le piccole e medie imprese alternative e complementari al canale bancario che coinvolgono direttamente il mondo delle SGR.

Per quanto riguarda i primi strumenti, l'articolo 22, comma 5 del Decreto Competitività ha modificato il TUF consentendo di istituire OICR abilitati a investire non soltanto in crediti concessi da terzi ma anche in crediti erogati direttamente a valere sul patrimonio dell’OICR. Si tratta di una novità in linea con le recenti iniziative legislative in ambito europeo volte a creare un framework normativo comunitario in materia di fondi d'investimento a lungo termine (ELTIF). La modifica al TUF anticipa, elevando a rango di norma primaria, la richiesta di Assogestioni di riconoscere la possibilità di utilizzare il patrimonio di un FIA per concedere finanziamenti, già accolta dal MEF nello schema di "Regolamento attuativo dell'articolo 39 del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, concernente la determinazione dei criteri generali cui devono uniformarsi gli OICR italiani". Il Regolamento sulla gestione collettiva del risparmio della Banca d'Italia individua, inoltre, norme specifiche, non derogabili, per i FIA (retail e riservati) che investono in crediti.

Per i fondi di mini bond, strumenti che investono prevalentemente in obbligazioni emesse da società non quotate, di piccola e media dimensione (a esclusione delle micro imprese, ossia imprese con meno di 10 dipendenti e aventi un fatturato annuo o un totale attivo inferiore a 2 milioni di euro), l'art. 12 del Decreto Destinazione Italia ha invece introdotto misure volte a favorire la crescita di questi strumenti. In particolare è stato previsto che le quote di fondi che investono prevalentemente in mini bond o in titoli emessi nell’ambito di operazioni di cartolarizzazione aventi a oggetto mini bond costituiscono attivi idonei a copertura delle riserve tecniche assicurative e sono compatibili con le disposizioni in materia di limiti di investimento per i fondi pensione. Ed è stata inoltre riconosciuta la possibilità per il Fondo centrale di garanzia per le PMI di estendere la garanzia anche in favore delle SGR che, in nome e per conto di fondi comuni dìinvestimento da esse gestite, sottoscrivono mini bond o portafogli di mini bond.

Oltre alle modifiche civilistiche e regolamentari, di rilievo sono le novità introdotte al regime di tassazione degli interessi e altri proventi derivanti dall’investimento nei predetti titoli sia con riguardo alla deducibilità degli stessi da parte dei soggetti emittenti sia con riferimento al trattamento in capo agli investitori, con l’eliminazione della doppia tassazione che si verificava qualora l’investimento nei mini bond veniva effettuato per il tramite di OICR. Sia per i fondi di credito sia per i fondi di mini bond non mancano però le criticità. Assogestioni ha avviato una serie di workshop ai quali saranno, di volta in volta, invitati i rappresentanti delle società associate e, secondo le esigenze, rappresentanti del governo, delle autorità di vigilanza, degli emittenti e degli istituti di credito.