Consulenti, i 5 rischi legati alla professione che più preoccupano gli advisor

Siora Photography, Unsplash
Siora Photography, Unsplash

Come prosegue il rapporto tra consulenti finanziari e clienti nel mezzo della crisi legata alla diffusione del Covid-19 su scala globale? Un’indagine di NMG Consulting su un campione rappresentativo di advisor svolta nel corso del mese di aprile sottolinea molteplici aspetti della relazione al tempo del coronavirus, certificando inoltre impatti e attese dei professionisti per il futuro.

Limitata la fuga dai mercati

Un primo importante dato riguarda la risposta dei clienti alla fase di estrema volatilità vissuta dai mercati dall’inizio della pandemia. L'atteggiamento degli investitori italiani risulta nel complesso contrassegnato da relativa calma e razionalità. Il 68% degli intervistati ha infatti comunicato di aver dovuto gestire in accordo con il cliente aggiustamenti di portafoglio e addirittura il 31% un aumento dell’esposizione. La quota di operazioni di disinvestimento si è attestata al 29% e, fattore ancora più significativo, è vista dai consulenti in discesa fino al 3% nei prossimi 6-12 mesi.

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Fonte: NMG Consulting

Ciò che emerge è dunque un consolidamento della relazione con la clientela preesistente anche perché Covid-19 si è trasformato in un sostanziale blocco dell’acquisizioni di nuovi incarichi. Ben il 40% dei consulenti che hanno partecipato alla ricerca hanno infatti affermato di aver subito una sostanziale diminuzione dei contatti con nuovi potenziali clienti.

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Fonte: NMG Consulting

Nel breve preoccupano le revenue

Gli esperti di NMG Consulting hanno chiesto inoltre ai consulenti di mettere in ordine cinque tra le principali preoccupazioni che interessano in questo momento la professione. La risposta si è dimostrata concentrata sul breve periodo e in particolare sulla possibilità di una decrescita degli ingressi conseguente alla minor quota complessiva di investito da parte dei clienti. Non è origine di particolare ansia la performance dei portafogli e la successiva reportistica da sottoporre al vaglio dei risparmiatori, segnalata come significativa fonte di preoccupazione solo dal 19% degli intervistati.

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Fonte: NMG Consulting