Come si costruisce un fondo responsabile

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Si fa sempre più strada, anche tra gli investitori italiani, la consapevolezza che un investimento sostenibile e responsabile (SRI), oltre ad avere finalità etiche, permetta di contenere il rischio di portafoglio. Secondo i dati di Assogestioni, infatti, in Italia gli investimenti SRI hanno registrato un incremento di quasi 1,3 miliardi di euro nel 2017, raggiungendo un patrimonio totale di 7,2 miliardi. 

Etica SGR, asset manager del Gruppo  Banca popolare Etica, è l’unica entità del panorama domestico che propone esclusivamente fondi comuni che rispettano determinati criteri di sostenibilità. La società ha lanciato i suoi primi fondi nel 2003, per poi ampliare la gamma arrivando ad avere, in questi 15 anni di attività, 5 prodotti che coprono tutti i diversi profili di rischio, dall’azionario all’obbligazionario a breve termine. Ecco, passo dopo passo, come avviene la selezione degli emittenti per la costruzione dei portafogli di Etica SGR.

La selezione degli emittenti

Ogni emittente che si trova all’interno del paniere selezionato è sottoposto a un doppio screening: l’analisi di Etica SGR prevede che si applichino dapprima dei criteri negativi di esclusione che riguardano determinati settori o attività. Successivamente si applicano criteri positivi di valutazione, basati sui temi di governance, sociali, ambientali e diritti umani. Arianna Pierantoni, ESG analyst di Etica SGR, spiega a Funds People: “Escludiamo a priori alcuni ambiti, come ad esempio gli armamenti, l’energia nucleare, i pesticidi, il tabacco, il gioco d’azzardo e altre attività controverse. Inoltre, non investiamo in tre interi settori: il finanziario, il petrolifero e il minerario”. L’analista precisa "sono esclusi anche gli investimenti in titoli di Stato di paesi in cui vige la pena di morte o dove non sono garantiti i diritti civili o le libertà politiche".

Superata la prima fase di selezione, c’è un secondo screening sulla base di criteri positivi che tengono conto di parametri ESG. Ad ogni emittente viene attribuito un punteggio calcolato in base a decine di indicatori (65 per le imprese e 50 per gli Stati). Come precisa Marina Pardini, ESG analyst di Etica SGR, il processo di selezione avviene anche attraverso il metodo best in class. “Non ci basta fissare una soglia del punteggio ESG assoluto per ogni impresa: andiamo a scegliere solo le società migliori in base al loro settore di appartenenza, mettendo così una soglia ulteriore all’ingresso e rendendo più rigoroso l’intero processo”. Durante il processo di selezione, gli analisti sono supportati da un Comitato Etico indipendente, composto da membri scelti tra personalità di alto profilo morale e di riconosciuta esperienza nel campo del sociale, dell’ambiente, dell’impegno civile e dell’università.

L’azionariato attivo è un altro elemento distintivo dell’attività di Etica SGR. Grazie al rapporto duraturo costruito negli anni con le società, il team di analisi e ricerca partecipa alle assemblee annuali degli azionisti delle società in cui i fondi investono, esercitando il diritto di voto ed intervenendo su temi di natura ESG, allo scopo di sensibilizzare il Consiglio di Amministrazione e il top management verso l’adozione progressiva di  good practices . Etica SGR ha appena pubblicato il suo primo Report di Impatto, con il quale ha misurato l’impatto ex post dal punto di vista dei temi sociali, ambientali e di governance dei propri investimenti azionari. 

Fra i temi che stanno a cuore alla società vi è anche quello dell’educazione finanziaria e della trasparenza. È per questo che la società di gestione ha sviluppato già da diversi anni il progetto EticAcademy, dei momenti di formazione in aula destinati ai collocatori bancari. Il progetto dell’accademia è stato un vero e proprio successo, per questa ragione, nel 2018 questi momenti di formazione verranno declinati anche online, con una piattaforma video proprietaria. L’obiettivo è quello di superare i limiti di spazio e di tempo per essere sempre più vicina ai partner commerciali.