Come si comporterà il reddito fisso nel 2017?

Lending Memo, Flickr, Creative Commons
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Il 2016 è stato un anno molto positivo per il fixed income, i rendimenti dei titoli governativi sono diminuiti, gli spread si sono ristretti, i mercati emergenti hanno messo a segno un forte recupero. Queste dinamiche sono state favorite dalle principali banche centrali che hanno mantenuto politiche monetarie espansive per stimolare e supportare la crescita economica globale. Il tema della liquidità sui mercati obbligazionari, in calo dal 2008, è sempre più pressante. MiFID II, che entrerà in vigore il 3 gennaio 2018, rischia di rendere ancora più illiquido il mercato dei bond. Il calo della liquidità rischia di rendere il mercato del reddito fisso più esposto a shock e rischi sistemici.

Come si comporterà il reddito fisso nel 2017?

Considerando i più alti tassi di interesse e maggiore inflazione, è importante selezionare in ambito obbligazionario fonti di reddito fisso meno sensibili ai tassi. “Crediamo quindi che il settore dei prestiti bancari sia più favorevole. Sul fronte del debito, vediamo interessanti opportunità di rendimento in Brasile e Argentina nel 2017. Abbiamo visto interessanti rendimenti anche nell'ambito del range low double digit. Un'altra area dove vediamo interessanti opportunità di rendimento è quello rappresentato dalle master limited partnership del settore energetico, dalle obbligazioni high yield e dai dividendi connessi sempre al settore energia”, afferma Maura Murphy, portfolio manager di Loomis, Sayles & Company.

Un altro fattore importante che avrà un impatto sui mercati nel corso del 2017 è stato l’aumento del rischio politico. David Hawa, client portfolio manager fixed income di Robeco, sottolinea che “l’innalzamento del rischio politico ha determinato un aumento del premio degli spread richiesto dagli investitori. Gli spread dei titoli governativi francesi sono aumentati rispetto a quelli tedeschi per includere l’ulteriore rischio politico dovuto alle elezioni di aprile. Anche gli spread sui titoli olandesi sono aumentati prima delle elezioni svoltesi a marzo. Da allora sono diminuiti sulla scorta della sconfitta incassata dal partito nazionalistico di estrema destra di Geert Wilders, che non è riuscito a far parte di alcuna coalizione di governo. In ogni caso, anticipiamo ulteriore volatilità negli spread sui titoli governativi in quanto il tema politico resterà dominante. Tutti gli occhi saranno puntati sulla prima tornata delle elezioni francesi prevista in aprile”. Per quanto riguarda l’Italia, il gestore ha una visione fondamentalmente negativa. A parte il rischio politico, l’Italia sembra essere in ritardo rispetto ai vicini Paesi europei in termini di crescita economica, con tassi di disoccupazione più alti che non accennano a diminuire, e di riforme economiche, tanto necessarie ma ancora non implementate.

In generale le valutazioni obbligazionarie sono ancora elevate, ma questo fattore peserà solo nel momento in cui la Fed dovesse inasprire i toni e i rischi di credito dovessero iniziare ad aumentare. Per il momento, i fondamentali sono buoni, la fiducia è robusta e la politica monetaria é favorevole. “I mercati obbligazionari sono assillati dalla questione delle valutazioni, e sarà difficile continuare a ignorare il problema se le banche centrali dovessero gradualmente allontanarsi dal quantitative easing (QE)”, afferma Chris Iggo, chief investment officer obbligazionario di AXA Investment Managers.