Come selezionare un fondo per una polizza unit-linked

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Domenico Tarsia, Chief Investment Officer, Eurovita

Tratto dalla rivista numero 26 Funds People - sezione Fund Selector.

Eurovita ha adottato un modello ad architettura aperta per offrire alla propria clientela un’ampia gamma di prodotti d’investimento. La ricerca costante dei migliori strumenti a disposizione sul mercato permette all’investitore di poter accedere a soluzioni d’investimento sempre nuove. “Ad oggi abbiamo stretto accordi con più di 150 case di gestione internazionali, e quindi il range di fondi da analizzare copre praticamente tutto l’universo investibile, dai grandi player alle boutique specializzate in singoli settori o aree geografiche”, spiega Domenico Tarsia, chief investment officer di Eurovita.

La selezione 

La selezione inizia con un’analisi quantitativa, basata su un modello proprietario sviluppato e aggiornato in base all’evoluzione del mercato e delle esigenze della clientela. Il modello, chiamato Omeg@dvance, misura la capacità di un fondo di sovraperformare i competitor durante diverse finestre temporali, e il risultato del calcolo è di facilissima interpretazione: “Un semaforo dai tre colori (verde, giallo, rosso) indica se il prodotto potrà continuare a posizionarsi tra i primi fondi nella propria categoria”, spiega il manager. 

La seconda parte dell’analisi è invece prettamente qualitativa, con un approfondimento analitico svolto tramite un questionario che copre tutte le attività e i processi d’investimento del singolo fondo: dalla filosofia di investimento all’analisi e ricerca di mercato, dalla gestione del rischio all’esecuzione degli ordini fino al curriculum del team di gestione. “Tutti questi elementi contribuiscono a verificare la coerenza dell’analisi, confrontandola con l’obiettivo del fondo e i documenti ufficiali come il prospetto e i KIID e quindi, in ultimo, con il nostro modello Omeg@dvance”, puntualizza Tarsia. “Inoltre, riteniamo importante incontrare il gestore per gli ultimi chiarimenti e, se l’esito dell’incontro è positivo, il prodotto viene inserito all’interno della nostra offerta”.

Uno dei parametri fondamentali che determina l’ingresso o meno del fondo è la liquidità: “I fondi devono essere dotati di liquidità giornaliera e prestiamo particolare attenzione all’ammontare degli asset detenuti, ai cash flow e alla presenza di eventuali investitori che detengono più del 25% del totale del fondo”.

L’impatto MiFID II 

MiFID II ha introdotto una serie di importanti cambiamenti per il settore assicurativo, incentrati in particolare sull’incremento della trasparenza a tutela del cliente. “Tale principio, che è alla base dell’intera operatività della compagnia, ha impatti rilevanti in tema di product governance e product testing, in particolare nel fornire evidenza su ogni singola voce di costo, nel valutare il grado di conoscenza del prodotto da parte del cliente e nel definire con chiarezza il suo profilo di rischio”, spiega Tarsia. “La trasparenza per il cliente si riscontra operativamente attraverso una revisione critica e costante dell’intero ciclo degli investimenti e un’attenta definizione del target market potenziale previsto dalla normativa”.