Come affronterà il nuovo anno il Carmignac Sécurité

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Keith Ney

Il 2018 è stato un anno difficile per i gestori obbligazionari, e le scarse opportunità che il mercato ha offerto non ha lasciato molte margini di manovra. “Per il Carmignac Sécurité, lo scorso anno è stato l’anno più difficile dal suo lancio”, spiega Keith Ney, gestore obbligazionario di Carmignac. Il fondo vanta il rating Blockbuster Funds People 2019, e investe principalmente in obbligazioni con l’obiettivo di realizzare una performance costante con protezione del capitale investito. Il comparto fa anche uso di overlay a protezione in condizioni di allargamento degli spread, come CDS e futures sui Treasury o bund. “Facciamo uso di strumenti derivati che siano estremamente liquidi. Non facciamo uso di strumenti di stop-loss, siamo investitori bottom-up e basiamo le nostre scelte sui fondamentali”.

Il 2019 sarà un altro anno molto sfidante: “Pensiamo che i prossimi 12 mesi possano offrire delle maggiori opportunità”, spiega. “Sono diminuite le opportunità sul credito che ad oggi sta registrando rendimenti negativi, ma pensiamo che, man mano che le politiche delle Banche centrali volgono al termine, ci possano essere delle buone opportunità sul corporate. Con le politiche espansive e di quantitative easing la banca centrale europea ha irrorato il mercato di liquidità, sopprimendo il rischio sistemico e i liquidity premia che torneranno ad aumentare”.

Le regole per il nuovo anno sono quindi: flessibilità e short duration. “Al momento il livello di cash e strumenti equivalenti nel nostro portafoglio è del 23% in modo da poter prendere posizioni di vantaggio sui titoli”, spiega il gestore. “Siamo alla ricerca di cheap securities che abbiano subito un downgrade del quality rating nel corso dello scorso anno. Manteniamo un approccio flessibile su tutte le curve e compriamo la parte che ci sembra più interessante. Preferiamo rimanere corti di duration soprattutto sulla parte governativa, mentre sulla parte corporate preferiamo posizioni idiosincratiche".

Esposizione all’Italia

“Penso che nel lungo periodo il debito governativo italiano sia insostenibile, ed esporsi con duration più lunghe sull’Italia sia pericoloso. Per questo motivo abbiamo posizioni solo short e ultra short sull’Italia”, spiega Ney. “Per quanto riguarda il corporate abbiamo posizioni su aziende ben capitalizzate che possano sopravvivere e contenere la volatilità domestica: come ad esempio la Fiat”, conclude.