Come affontare la disruption

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Mark Kiesel

Oggi il mondo cambia velocemente. Più velocemente di quello che pensiamo. Per questo motivo, i gestori devono sapere cogliere in anticipo questi cambiamenti per riuscire a stare al passo con i tempi. 

Secondo Mark Kiesel, CIO del Credito Globale di Pimco ci sono cinque i trend secolari che plasmeranno il futuro. Vediamoli assieme:

  • La Cina: Le tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti non sono ancora finite. Prima esistevano delle condizioni di sistema win-win che sono diventate piano piano lose-lose.
  • Il populismo: Il populismo sta crescendo in tutti i Paesi e sta creando delle limitazioni al libero commercio e alle politiche di libero scambio.
  • Demografia: Nei Paesi sviluppati l’invecchiamento della popolazione è un trend secolare. La riduzione dei consumi è uno degli effetti più visibili. Degli esempi rappresentativi possono essere il Giappone e l’Europa.
  • Tecnologia: Grazie al miglioramento delle nuove tecnologie, che diventano più economiche e quindi più accessibili, i benefici per la crescita della produttività si fanno sempre più visibili. Se da una parte la tecnologia ha il vantaggio di aumentare la produttività, dall’altro ha lo svantaggio di avere un impatto negativo sull’occupazione e sulle dinamiche inflazionistiche.
  • Vulnerabilità dei mercati internazionali: Ci troviamo in un ciclo economico maturo. “Non penso che ci sia una recessione nel breve termine, ma i dati dimostrano un rallentamento soprattutto in Europa”, spiega il CIO. 

Quali rimendi?

  • Generare Alpha: “Oggi è molto difficile trovare opportunità sia sui mercati azionari che obbligazionari. “Per questo motivo è fondamentale affidarsi a un gestore attivo che sappia dove è nascosto il valore”.
  • Investire a livello globale: Bisogna diversificare gli investimenti e cercare opportunità a livello globale come nei Paesi emergenti che offrono maggiori rendimenti. “La Cina è uno Stato che hanno dimostrato di saper affrontare il cambiamento e adattarsi a un contesto globalizzato”.
  • Real Estate, infrastrutture ed energia: "Siamo molto positivi su questi settori, che a nostro avviso sono i motori della crescita, soprattutto in un contesto in cui i tassi rimangono ancora bassi.
  • Global Financials: “Investiamo anche nel settore finanziario. Preferiamo le grandi banche con una solidità patrimoniale”.

Cosa evitare?

“Evitiamo soprattutto società con un livello di indebitamento alto e con bassi margini di crescita. Pensiamo che l’Europa sia molto più esposta a un’eventuale recessione rispetto agli Stati Uniti, dato che l’economia del Continente poggia la sua sussistenza sull’export, vedi Germania e Italia”, conclude il gestore.