Che settimana ci aspetta sui mercati (15-07-19)

Rawpixel, Unsplash
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L’avvicinamento al mese di agosto passa per importanti dati macroeconomici grazie a cui sarà possibile fare il punto sugli andamenti dei fondamentali nelle principali economie mondiali. Nella settimana alle porte toccherà principalmente a Cina e Eurozona, passando per alcune importanti indicazioni povenienti da Stati Uniti e Gran Bretagna.

Si parte subito forte con i dati relativi alla produzione industriale e al Prodotto Interno Lordo cinese rilasciati nella notte tra domenica e lunedì. Il primo giorno della settimana prosegue poi con l’andamento dell’inflazione indiana e si conclude con l’indice manifatturiero NY Empire State che misura la salute dell'economia attraverso una indagine su circa 200 imprese manifatturiere dello Stato di New York. Martedì con focus sull’Europa con indice dei salari medi e stato occupazionale dell’economia britannica, a cui si aggiungeranno la bilancia commerciale e gli indici dei prezzi al consumo italiani, nonché l’indice ZEW su condizioni economiche e sentiment in Germania. Da oltreoceano si conosceranno vendite al dettaglio, import/export e produzione industriale dell’economia USA. Stessa distribuzione geografica per quanto riguarda la diffusione di dati prevista per la giornata di mercoledì. Il giorno centrale della settimana lavorativa sarà caratterizzato da Indice dei Prezzi al Consumo e Prezzi alla Produzione per quanto riguarda la Gran Bretagna, Indice dei Prezzi al Consumo per quanto riguarda l’Europa e metriche del mercato immobiliare per quanto riguarda gli Stati Uniti.

Giovedì si aprirà invece con la bilancia commerciale giapponese e lo stato dell’occupazione australiana. Si conoscerà inoltre l’andamento delle vendite al dettaglio nel Regno Unito e i dati macro provenienti dalla Fed di Philadelphia. Chiude la giornata l’asta TIPS a 10 anni sempre negli Stati Uniti. Ultimo giorno della settimana lavorativa concentrato su Giappone, con l’Indice dei Prezzi al Consumo, Germania, con i Prezzi alla Produzione e infine Stati Uniti con l’Indice sul Sentiment dei Consumatori del Michigan.