Benkendorf (Vontobel AM), oltreppassato il Covid occhio alle tensioni USA-Cina

Matt-Benkendorf_Vontobel-AM
Matt Benkendorf, CIO e Portfolio Manager, Vontobel AM

C’è un rischio celato sotto la coltre di notizie sulle conseguenze economiche del Covid-19 che gli investitori dovranno tener d’occhio una volta che la situazione si sarà normalizzata: lo scontro USA-Cina. Un conflitto che prima dello scoppio improvviso della pandemia sembrava aver raggiunto una tregua con la ratifica della Fase 1 dell’accordo commerciale, ma che in realtà sembra tutt’altro che sopito, come dimostra l’escalation di tensioni tra i due Paesi degli ultimi giorni. “C’è un rischio maggiore da considerare ed è oltre questa pandemia: l’aumento di tensione tra gli Stati Uniti e la Cina, che potenzialmente sopravvivrà al Covid-19 con ripercussioni ancora incerte”, ad affermarlo Matthew Benkendorf, CIO del team Quality Growth di Vontobel AM e gestore del un fondo US Equity che nel 2020 ha ottenuto il rating ABC di FundsPeople.

Timori del Covid-19 in diminuzione

Una preoccupazione in più sul futuro che si somma all’incertezza ancora elevata per la ripresa. Nonostante il rally di aprile e delle ultime settimane, è ancora indelebile nella mente degli investitori il ricordo della correzione di marzo, una delle più importanti della storia dei mercati. “Il sell-off del mercato azionario nel primo trimestre di quest'anno è stato estremo”, ammette Matthew Benkendorf che però mantiene una view costruttiva per l’azionario globale per la seconda parte dell’anno: “Anche se la crisi del Covid non è ancora superata, penso che siamo sulla buona strada. I mercati finanziari sono un meccanismo di previsione dei prezzi, e dunque non hanno bisogno di vedere la fine della pandemia, ma piuttosto di avere visibilità della sua inevitabile fine”, osserva il gestore. “La risposta del mercato alle incognite del è virus stata comprensibile e allo stesso tempo irrazionale, perché eccessivamente pessimista e scatenata dall'emozione. In seguito l’azionario ha intrapreso un rally grazie alla combinazione del sostegno monetario e fiscale, delle notizie dell'appiattimento delle curve di contagi, dell’allentamento del lock down in Europa e in alcune città degli Stati Uniti e della crescente speranza di migliori trattamenti medici per i pazienti infetti”, afferma.  

Il QE illimitato della Fed unito alle politiche fiscali del Governo USA secondo il gestore non hanno potuto certamente impedire i contraccolpi del virus su PIL e occupazione nel breve termine, ma sono state in grado a suo avviso di gettare un ponte per superare la crisi. E nello scenario del dopo Covid, l’azionario potrebbe tornare ad offrire interessanti opportunità per gli investitori: “con la riduzione dei rendimenti obbligazionari e la probabilità che i tassi di interesse rimangano bassi, il valore dei titoli growth di buona qualità dovrebbe aumentare. In effetti, il loro valore potrebbe essere più elevato oggi rispetto a un anno fa, quando i tassi di interesse e l'inflazione erano più alti”, fa notare il CIO di Vontobel AM.

Movimenti nel portafoglio dell’US Equity

Durante la crisi del Covid-19, a cui si è aggiunto il crollo del prezzo del petrolio, alcuni settori dell'economia statunitense come ad esempio i trasporti e l'energia sono stati più colpiti di altri come IT e sanità. Con l'accelerarsi della volatilità nel primo trimestre il team di investimento di Vontobel AM ha condotto degli stress-test approfonditi sulle aziende investite per vagliare la loro la capacità finanziaria per sopportare il lock down dell'economia per due o tre trimestri. “La nostra analisi di bilancio va ben oltre le consuete metriche associate all'EBITDA e alla leva finanziaria. Valutiamo rollover di debito, alleanze, linee di liquidità e volume/condizioni di tali linee. Valutiamo anche le variazioni dei costi fissi e variabili”, assicura il gestore. “L'informatica rimane la nostra più grande allocazione settoriale al 21%, seguita dall'assistenza sanitaria al 19%, dai beni di consumo di base, sempre al 19%, e dai beni di consumo discrezionali al 16%, alla fine del primo trimestre. Continuiamo a mantenere peso zero per le aziende dell’energia e materie prime a causa della loro mancanza di consistenza degli utili” illustra il gestore. "Le aziende esposte ai servizi essenziali potrebbero registrare i recuperi più rapidi. Ad esempio, le procedure mediche non possono essere ritardate a tempo indeterminato, il che sosterrebbe il segmento medtech, con nomi come Medtronic e Boston Scientific. All'interno dell'IT vediamo aziende come Microsoft ben posizionate. Continuiamo a detenere società di pagamento come Visa, MasterCard e PayPal, nonostante l'impatto temporaneo della riduzione della spesa dei consumatori e della diminuzione delle transazioni transfrontaliere. In una prospettiva a più lungo termine, non pensiamo che i modelli di consumo cambieranno in modo significativo. Mentre l'attività on-trade (bar o ristorante) sta ovviamente soffrendo a causa dell'isolamento, siamo positivi per quanto riguarda le bevande alcoliche e gassate. Crediamo che aziende come Anheuser-Busch InBev, Coca-Cola e Pepsi abbiano potere di marca, vantaggi competitivi e possano beneficiare di una tendenza verso prodotti più premium. Ci aspettiamo di vedere maggiori profitti e un migliore flusso di cassa nel medio-lungo termine, e le valutazioni rimangono interessanti. A nostro avviso, il mercato sta sottovalutando notevolmente il business off-trade nel breve termine”, conclude.