Banca Finnat, più private banking e family office

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Artuno Nattino, amministratore delegato di Banca Finnat

Il prossimo 8 febbraio ci sarà la prima riunione del CdA sui risultati preliminare dell’anno appena concluso. Ma in Banca Finnat le linee guida per il 2019 sono state già tracciate. Da una parte il Gruppo vuole mantenere un importante posizionamento competitivo nel settore dei servizi rivolti a PMI quotate e quotande e far crescere ancora di più l’attività di gestione di fondi immobiliari (nel 2018 già in crescita del 7% in termini di fatturato netto rispetto al corrispondente periodo del precedente esercizio). Dall’altra parte invece punta al private banking.

Il 2019 vedrà sempre più Banca Finnat rafforzare l’area Nord, guidata da Daniele Piccolo, e consolidare il suo posizionamento come multi-family office evoluto, in grado di gestire servizi inerenti il wealth management, la pianificazione fiscale e legale, i servizi corporate, la family governance e la filantropia.

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In merito al rafforzamento dell’area Nord lo sviluppo potà passare sia dal rafforzamento delle filiali di Milano e Novi, sia eventualmente attraverso l’apertura di nuove filiali in altre aree strategiche. Previsto anche un consolidamento sul territorio di Roma che proseguirà nei prossimi mesi anche attraverso l’ampliamento dell’organico delle filiali e, in particolare, della filiale di via Piemonte, attiva dal quarto trimestre del 2017. Come spiega Arturo Nattino, amministratore delegato della banca, l’idea è quella di aumentare i 4,5 miliardi di masse che oggi gestiscono nel private banking. A tale scopo l’organico di Banca Finnat dovrebbe raggungere un numero di 67 private banker entro il 2020.

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