Avidano (Unica SIM): “Lavoriamo con più di 80 case prodotto per fornire un’offerta completa”

Luca Avidano, Ceo Lemanik
Foto ceduta: Lemanik

La realtà di Unica SIM nasce nel 2008 con l’obiettivo di affrancare i consulenti dai mandati di diritto bancario e dare un servizio di consulenza indipendente.

“La nostra rete è composta da circa 60 consulenti attivi, di cui il 40% sono anche azionisti della società”, spiega Luca Avidano, amministratore delegato di Unica SIM.  “Lavoriamo con più di 80 case prodotto per fornire ai nostri clienti un’offerta completa in tutte le asset class e strategie. Le case di gestione che lavorano con noi, collaborano costantemente al processo di formazione interna e di aggiornamento professionale in modo che i nostri consulenti abbiano sempre un bagaglio tecnico di elevata qualità”.

L’attività verso la clientela di Unica SIM è molto variegata e si articola in tre macroaree d’azione: 

  • Consulenza finanziaria: Attraverso contratti a parcella (“fee only”) come attraverso il collocamento: fondi d’investimento, prodotti assicurativo-finanziario,  fondi pensione ed Etf rappresentano i principali strumenti attraverso i quali si concretizza il profondo lavoro di pianificazione finanziaria dei nostri consulenti. 
  • Piattaforma di Trading Online: Offre alla propria clientela un servizio di piattaforma online per un accesso indipendente ai mercati finanziari.
  • Corporate advisory: Aiuta gli imprenditori nella ricerca di capitale attraverso il collocamento di cambiali finanziarie e minibond.

“Non abbiamo una segmentazione dimensionale della clientela in quanto riteniamo che il cliente da un milioni di euro abbia le stesse esigenze di quello da 50.000, bisogna solo saperle calibrare le soluzioni in funzione delle reali esigenze temporali e di rischio attraverso una corretta pianificazione finanziaria”, sostiene Avidano. “Il nostro mandato è di tradurre le esigenze del cliente in soluzioni d’investimento e di risparmio”. 

Selezione dei fondi

Unica SIM ha sviluppato una modellistica di tipo quantitativo per la selezione dei fondi a partire dal 2017, in anticipo rispetto ai dettami introdotti da Mifid II. 

Il processo di selezione si basa su parametri oggettivi a partire da un universo di circa 30.000 codici ISIN. La società ha sviluppato delle liste di gradimento interne chiamate BRAP (best return adjusted performance), che permettono di analizzare i fondi in asset class omogenee per quanto riguarda i prodotti a benchmark ed in profili di rischio omogenei per quanto riguarda le soluzioni absolute return. A questo punto viene definita una lista di gradimento in ordine progressivo dall’1 al 100 che determina la bontà qualitativa dei prodotti.

“Ci tengo a precisare che queste liste definiscono solo una raccomandazione ed il cliente attraverso il corretto confronto con il proprio consulente è libero di scegliere la soluzione che preferisce”, puntualizza l’amministratore delegato. “I nostri modelli lavorano sul concetto di risk parity weighted per costruire il giusto mix rischio rendimento tra le varie asset class”.

Per questo motivo, la società non fa uso di strumenti che non abbiano dimostrato una consistenza negli anni: “Non seguiamo mode del momento. Preferiamo concentrarci sul know how del gestore e concentrarci sui fondi che abbiano track record storico adeguato”.