Attenti alla volatilità e ai mercati emergenti

Giordano_Lombardo
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L'estate addosso, giusto per citare la hit del momento cantata da Jovanotti. Ed è che agosto ha soffiato non poco sul collo degli investitori dei mercati mondiali. Prima gli strascichi di una crisi greca, poi il crollo della borsa di Shanghai e le ripetute svalutazioni dello yuan che hanno spaventato perfino Wall Street. Tradotto: una curva di volatilità che ha toccato picchi elevati, una crescita debole e una fragilità economica che, nononstante i buoni propositi, continua a preoccupare. Come dice Giordano Lombardo, CEO di Pioneer Investments "i mercati azionari hanno eroso i loro guadagni da inizio anno alla chiusura del 24 agosto, l’indice S&P 500 ha perso circa il 7%, mentre gli indici europeo e giapponese (Stoxx Europe 600 e Nikkei 225), i nostri mercati favoriti, sono rimasti piatti o leggermente positivi. L’indice VIX, termometro della volatilità è più che raddoppiato rispetto ai livelli di metà agosto".

Non stanno meglio nemmeno i mercati obbligazionari: "Sono sotto pressione, specialmente nel segmento high yield, guidati dal settore energetico, con il prezzo del petrolio alla prese con la soglia psicologica dei 40 dollari al barile. Al contrario, i rendimenti governativi dei Paesi core sono scesi ancora, come effetto del flight-to quality. Il dollaro americano sta ritracciando contro lo yen giapponese e l’euro, perché crediamo che il mercato stia implicitamente posticipando le attese delle prime mosse della Federal Reserve. Dopo un periodo molto lungo di mercati in rialzo, una correzione non dovrebbe essere una sorpresa, e in un certo senso, dovrebbe essere benvenuta. La situazione è più complicata nei mercati emergenti che sono più esposti alla crescita cinese e al basso prezzo del petrolio. Questi Paesi sono anche alle prese con una debolezza strutturale e sono vulnerabili ai flussi di riscatto attesi prima di una modifica della politica monetaria della Fed", continua Lombardo. Insomma la situazione asiatica, secondo il ceo di Pioneer deve essere monitorata con attenzione, "perché siamo in una fase di aggiustamento".

La view di Pioneer sull'economia globale però resta abbastanza positiva: "Al momento, il ribasso dei mercati si è concentrato sulle materie prime e sui mercati emergenti. In questa fase non vediamo motivi per cambiare la nostra visione costruttiva sulle società con fondamentali solidi, principalmente esposte ai mercati domestici sviluppati", spiega Lombardo. "Nell’Eurozona, vediamo ancora segnali positivi da consumatori e aziende. Le condizioni di stabilità finanziaria stanno migliorando e un euro debole così come i bassi prezzi del petrolio sono di supporto alla crescita economica. Negli Stati Uniti poi, gli indicatori economici stanno evidenziando una discreta crescita, con il mercato del lavoro che sta raggiungendo le condizioni di piena occupazione. Inoltre, l’economia giapponese rimane, secondo noi, su un sentiero di crescita solida per i prossimi anni, e i dati deboli del secondo trimestre dovrebbero rivelarsi temporanei. In questo contesto, continuiamo a vedere l’aumento dei tassi nel quarto trimestre da parte della Fed con un approccio graduale, e anche per ragioni di credibilità, il mantenimento di un condizioni di politica monetaria accomodante da parte della BCE, così come da parte della Bank of Japan".

Niente panico dunque, fanno intendere dalla società di gestione italiana, e occhio alle prospettive. "Crediamo che la volatilità permarrà per i prossimi mesi e, perciò, suggeriamo un atteggiamento molto cauto in ogni strategia di investimento. Tuttavia, per quegli investimenti che, in previsione delle turbolenze del mercato, hanno ridotto l’esposizione ai rischi, crediamo che la recente correzione del mercato potrebbe fornire alcune opportunità per ricostruire l’esposizione al rischio a un prezzo più conveniente. Suggeriamo di guardare a questa prospettiva anche nelle azioni, con un approccio sulla qualità, considerando le società con un modello di business solido e meno esposto alle aree economiche più deboli (mercati emergenti in particolare) che rimarranno probabilmente sotto pressione nei prossimi mesi".